Due tra le più interessanti protagoniste della danza contemporanea italiana, Silvia Gribaudi e Ambra Senatore, in scena al Teatro Comunale Filodrammatici di Piacenza venerdì 25 febbraio 2011 alle ore 21. L’appuntamento è inserito nel cartellone di Teatro Danza proposto da Teatro Gioco Vita – Teatro Stabile di Innovazione in collaborazione con AterDanza nell’ambito di “Tre per Te” 2010/2011, la Stagione di Prosa del Teatro Municipale di Piacenza, direzione artistica di Diego Maj, organizzata da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri e Comune di Piacenza e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, Cariparma e Iren.
Silvia Gribaudi presenterà “A corpo libero”, con cui ha vinto il Premio Giovane Danza d’Autore Veneto 2009.
Due le coreografie di Ambra Senatore in programma: “Passo – duo”, progetto vincitore del Premio Equilibrio 2009 della Fondazione Musica per Roma, e “Altro piccolo progetto domestico”.
“A corpo libero”, di e con Silvia Gribaudi, elaborazioni musicali Mauro Fiorin, luci David Casagrande Napolin, nasce e si sviluppa durante il concorso GD’A Veneto 2009. È un lavoro che ironizza sulla condizione femminile a partire dalla gioiosa fluidità del corpo.
Giovane autrice e performer torinese, la Gribaudi risiede e lavora in Veneto dal 2004. Decisivo per la sua formazione è l’incontro con la Danza Sensibile e Claude Coldy. Nel 2008 l’assolo Unattimo è selezionato da Anticorpi eXpLo.
Vince i premi di pubblico e giuria GD’A Veneto con “A corpo libero”. Questo lavoro le ha dato visibilità anche a livello internazionale: nel 2010 lo spettacolo è stato selezionato dal circuito Aerowaves-Dance Across Europe 2010, mediante il quale ha avuto occasione di essere ospite in numerosi festival internazionali.
La sua danza, fortemente legata al gesto teatrale, è densa d’ironia e di vivacità espressiva, senza maestri dichiarati, ma in evidente continuità con il segno coreografico di alcuni grandi interpreti come Giorgio Rossi, Roberto Castello e Michele Abbondanza.
La coreografia “Passo-duo” di Ambra Senatore, interprete insieme a Caterina Basso, luci Fausto Bonvini, musiche Brian Bellott e Andrea Gattico, è caratterizza una danza dinamica e tinta di ironia giocosa, squarciata, a tratti, da pennellate di esistenza anche dai toni più scuri. Si ride senza sapere esattamente perché. Si è toccati da quei corpi semplicemente presenti all’azione, che negano la possibilità di un’univoca interpretazione degli accadimenti, lavorando sul dubbio e sulla sorpresa. «Questo lavoro – spiega la Senatore – ha due moventi: la volontà di danzare maggiormente rispetto alle mie creazioni precedenti, di cercare un movimento in dinamica e nello spazio dando fiducia al corpo, e il desiderio di dirigere altri per la prima volta. “Passo” ruota intorno a due macroquestioni: da un lato il rapporto tra realtà e finzione, il limite tra il dentro e il fuori della scrittura scenica, tra partitura e imprevisto; dall’altro la relazione, il rapporto tra individuo e collettività».
“Altro piccolo progetto domestico”, su musiche di Brian Bellott e Domenico Modugno, luci Fausto Bonvini, ruota intorno alla figura di una donna che abita uno spazio domestico; cerca l’incontro giocando a citare ed infrangere modelli stereotipati di bellezza. La preparazione di una ricetta dà il tempo all’azione. «Presento piccoli atti raccolti dalla vita di tutti i giorni, spostandoli dalla loro possibilità di essere narrativi per traslarli su un piano più ambiguo e surreale». Il gioco scenico è insieme intimo e pieno di complicità diretta verso gli spettatori che svela con ironia la finzione teatrale.
Nata a Torino nel 1976, Ambra Senatore lavora nell’ambito del teatro di danza in Italia e in Francia dal 1997. Si forma con Raffaella Giordano, Carolyn Carlson, Dominique Dupuy, Jean Cébron, Malou Airaudo, Bill T. Jones, Ivan Wolf, Nigel Charnock, Karin Waehner, Michele Abbondanza, Antonella Bertoni e Roberto Castello. Oggi è parte della compagnia ALDES, diretta da Roberto Castello, ma lavora sempre più spesso per progetti di cui è autrice. Con uno di questi – “Passo” – ha vinto, nel 2009, il Premio Equilibrio.
Le sue creazioni muovono dall’osservazione fisica di semplici eventi consueti, e giungono alla scrittura di partiture di azioni che spostano il punto di vista sulla realtà con una vena umoristica e surreale, spesso sostenuta da una critica sottile e tagliente. L’evocazione della realtà per frammenti si accompagna all’esplicita dichiarazione del gioco della finzione teatrale.