Giovanni Aidi, imprenditore piacentino è sospettato di aver gestito alcune operazioni finanziarie in modo illecito. Aidi era a capo di una azienda piacentina di costruzioni meccaniche dalla quale dipenderebbero anche altre due aziende, una italiana e una con sede in Inghilterra. L’indagine era partita da un normale controllo fiscale durante il quale gli inquirenti vennero a sapere della costruzione di un opificio in Calabria appaltata dalla ditta di Piacenza all’impresa inglese sempre dipendente da Aidi. L’imprenditore è accusato di aver agito in modo fraudolento per beneficiare della sovvenzione statale prevista per le collaborazioni tra aziende italiane e straniere che in effetti ha garantito la copertura del 125 per cento dei costi. Truffa che sembra essere stata ripetuta in più di un’occasione anche in collaborazione con aziende nordafricane.