Si è concluso oggi il progetto Trifoglio, iniziativa promossa dalla facoltà di Agraria della Cattolica con il fondamentale contributo della Camera di Commercio di Piacenza, che ha visto coinvolti circa 80 studenti di quarta e quinta superiore. Dalla metà di ottobre a fine novembre i ragazzi hanno popolato gli istituti di Zootecnica, Microbiologia ed Agronomia per un laboratorio sulla qualità e la sicurezza degli alimenti, per poi elaborare i risultati di queste indagini nei mesi successivi.
Provenienti dall’Istituto Tecnico Agrario Raineri, dal liceo Colombini, dal ginnasio Gioia e dai licei scientifici Respighi di Piacenza, Mattei di Fiorenzuola e Volta di Castel San Giovanni, gli studenti sono entrati nei laboratori per un training pratico sulle tecnologie di analisi del DNA, per valutare qualità e sicurezza degli alimenti attraverso esempi di diagnostica molecolare ai fini di tracciare l’origine, rivelare la presenza di patogeni ed identificare OGM negli alimenti.
I primi studenti che hanno iniziato il laboratorio sono stati i ragazzi dell’Itas Raineri che, presso l’istituto di Zootecnica, coordinati dal prof. Paolo Ajmone Marsan, hanno cercato di rispondere, attraverso un percorso di tracciabilità degli alimenti, a questa domanda: la bistecca che abbiamo comprato è veramente piemontese? Nelle esperienze successive gli studenti detective hanno dato una risposta alla domanda “Questo yogurt mi farà venire il mal di pancia?” presso l’istituto di Microbiologia diretto dal prof. Lorenzo Morelli. E infine: “Questa soia è geneticamente modificata?” presso l’istituto di Agronomia, diretto dal prof. Adriano Marocco.
Per farlo hanno applicato le tecniche di diagnostica molecolare, seguiti in questo percorso dai loro professori e da docenti e ricercatori della facoltà di Agraria.
Il 22 di febbraio, alle 11, nell’ambito dell’Open day, il prof. Lorenzo Morelli, anche preside della Facoltà di Agraria, tirerà le conclusioni delle tre esperienze del progetto Trifoglio con una relazione dal titolo “Qualità e sicurezza degli alimenti. Le molecole testimoniano la qualità degli alimenti” e al termine gli studenti partecipanti al progetto avranno la possibilità di diventare protagonisti, esponendo pubblicamente i risultati delle loro indagini ai propri compagni, insegnanti, docenti universitari e agli studenti di altre scuole piacentine.
“La divulgazione delle problematiche relative a qualità e sicurezza degli alimenti ha ricadute positive sulla consapevolezza dei giovani consumatori piacentini e sulla valorizzazione dei prodotti tipici del nostre territorio – sottolinea il prof. Morelli –. Pensiamo che il training di studenti piacentini sulle moderne tecniche di analisi degli alimenti contribuisca all’arricchimento del patrimonio culturale e scientifico del territorio, stimolando la scelta delle facoltà scientifiche e la disponibilità sul territorio di competenze altamente qualificate in un settore strategico per l’economia locale e nazionale.”
“Per questo – prosegue Morelli – siamo felici che le finalità del progetto siano state condivise e sostenute dalla Camera di Commercio di Piacenza, che, convinta dell’importanza della divulgazione della cultura scientifica, ha sponsorizzato parte del progetto trifoglio”.