Il Risorgimento a 360 gradi, con le sue luci e le sue ombre, questo il principio con cui è stata allestita la Mostra sul Risorgimento di Podenzano inaugurata ieri mattina. Daniele Tomasini, ricercatore storico che ha curato l’allestimento, ha spiegato di aver voluto rappresentare anche gli aspetti più reconditi, come le divergenze tra Garibaldi e Cavour, il brigantaggio e il pensiero della gente umile, tra cui il famoso caso del contadino cremonese che sul retro del pagamento della tassa sul macinato definì tiranni gli italiani. La mostra percorre un lungo periodo che va dal 1814, data del Congresso di Vienna, al 1920, anno dell’Impresa di Fiume di Gabriele D’Annunzio.