Sophie Reed in tournè al Verdi di Castel San Giovanni

La musica di Sofie Reed è piena di sentimento e di anima, consapevole, alla ricerca di verità. Le sue canzoni sono belle e commoventi come un paesaggio montano e un’oceano in tempesta.

Radio Sound

La sua canzone: Funky rattle, comincia con una folata di armonica blues che cambia rapidamente in un vero ritmo blues. L’unico altro strumento oltre la corposa voce di Sofie Reed e l’ armonica e’ il ritmo del suo “foot stomping”. “I don’t do no funky rattles”, lei canta , ” I prefer me one good drum ” dice nel testo. Anche i suoi respiri nel microfono prima dello scoppiare dell’armonica risuonano con sicurezza.

Cresciuta a Ludvika, in Svezia con i genitori che fino a tarda notte ascoltavano molto Jazz, Sofie Reed abbandonò improvvisamente la scuola di teatro, per quello che voleva veramente fare: vivere la sua vita facendo musica.

Se ne ando’ negli “USA”e finì a Minneapolis poiché la tenacia e l’emozione del blues americano l’avevano molto ispirata. Anche se, contraria all’atteggiamento americano stranamente rigido su argomenti come sesso e religione, Sofie Reed si sentì subito a suo agio con lo spirito aperto del paese e decise di fermarsi per un po’. Accettò il suo primo lavoro in campo musicale come singing backup di Sheila Charles, la figlia di Ray Charles. Nata a quanto pare anche con sensibilita’ per la moda, la Reed lavorò anche per lo stilista Charles. Presto si trovò in mezzo alla musica professionale delle Twin cities (città gemelle) e comincio’ a lavorare assiduamente negli studi di registrazione del Prince Paisley Park Studios.

Realizzo’ in Studio il suo primo disco,: “Baby Boo Got Gone”, che comprende undici suoi brani originali. Il CD diventò top-seller della categoria blues-folk, del sito www.CDBaby.com. Furono la gioia e la sorpresa di quello che era in grado di fare da sola in una canzone come ” Funky rattle “, che la ispirarono a registrare il suo secondo disco da sola senza altri musicisti.