Continua a far discutere la questione del fotovoltaico in Provincia, in un crescendo iniziato con le improvvise dimissioni presentate dall’assessore all’ambiente Davide Allegri. A sorpresa, dopo che l’opposizione ha continuamente gridato allo scandalo per le troppe autorizzazioni rilasciate dalla Provincia per la realizzazione di impianti di fotovoltaico, spunta fuori anche chi lamenta assurdi ritardi nell’espressione del parere da parte degli uffici del presidente Trespidi e si rivolge al Tar per avre giustizia.
A dire il vero la richiesta di realizzare un impianto di fotovoltaico a Montanaro, in comune di Pontenure, nelle vicinanze del Palazzo Marazzani Visconti Terzi, di proprietà della Regione, ha fatto discutere fin dall’inizio. Il palazzo comunemente noto come Il Castello, ancorchè abbandonato da alcuni anni, ha infatti tutte le caratteristiche per un recupero architettonico di qualità che mal si accompagnerebbe con la limitrofa presenza di un parco fotovoltaico. Tuttavia, a guardare le carte e a sentire le lamentele di coloro che l’impianto per la produzione delle energie alternative volevano realizzare, non vi erano, ne vi sarebbero, legittime ragioni per impedirne l’attivazione.
Certo è che, a fronte di un’istanza presentata nel mese di marzo del 2010, gli imprenditori interessati non hanno ancora ricevuto una risposta definitiva da parte della Provincia di Piacenza, accusata dagli stessi di aver omesso di determinare il termine entro cui adottare la decisione conclusiva sull’istanza. Inoltre i ricorrenti evidenziano come la Provincia abbia disatteso le funzioni proprie della Conferenza dei servizi, individuata dalla legge come strumento di semplificazione per il rilascio dell’autorizzazione amministrativa, non venendo mai a capo di nulla. Alla base delle mancate decisioni della conferenza dei servizi vi sarebbero le iniziative della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici volte a prevedere prima la tutela indiretta di Palazzo Marazzani e, in una successiva fase, delle aree ad esso limitrofe.
Un’iniziativa, quella relativa a queste ultime aree, che i ricorrenti ritengono sia decaduta e, che, non potendo più dispiegare effetto alcuno, non poteva quindi essere preso a pretesto, come si accusa la Provincia di avere fatto, per non pronunciarsi sul rilascio o meno dell’autorizzazione. Di qui il ricorso al Tar volto non solo ad ottenere l’autorizzazione per la costruzione dell’impianto fotovoltaico, ma anche una salatissima richiesta di risarcimento danni quantificata in oltre 1.700.000 euro.
Mentre è sempre più rovente il fronte del comitato dei cittadini di Fossadello contrario al fotovoltaico. Dopo la costituzione del comitato e l’annuncio della volontà di ricorrere al Tar, il gruppo di residenti della frazione caorsana sta preparando un sit-in sotto il palazzo della Provincia per protestare contro la realizzazione del parco fotovoltaico, a ridosso delle loro abitazioni. Roberto Bussacchini, uno dei componenti del comitato civico spiega che ultimamente uno dei cinque impianti è acceso anche di notte, con un illuminazione di giorno che sembra quella di un campo sportivo. Senza poi considerare il problema acustico degli allarmi: basta che passi una lepre per farlo scattare. Il presidente della Provincia Trespidi ha fatto sapere di aver fissato un incontro con gli abitanti della frazione nella prossima settimana, alla presenza del legale del comitato, l’avvocato Umberto Fantigrossi.