Stavolta la scoperta è avvenuta ai “piedi” della basilica di Sant’Antonino. L’altro giorno i tecnici di Iren, che si stanno occupando degli allacciamenti fognari che devono servire la zona, si sono imbattuti nei resti di alcune fondazioni. Si tratterebbe delle fondazioni di due cappelle risalenti al periodo rinascimentale Quattrocentesco/ Cinquecentesco e che sarebbero state abbattute dal celebre architetto piacentino Giulio Ulisse Arata nei primi del Novecento. Immediata la segnalazione dei tecnici al Comune e ai tecnici dell’Unità Grandi Opere. L’altro giorno è stata infatti la Soprintendenza archeologica ad esaminare i ritrovamenti nella piazza a ridosso della basilica. Oggi toccherà invece alla Soprintendenza architettonica, che ha competenza sugli scavi, effettuare il sopralluogo. Il nodo principale è legato all’avvio dei lavori di riqualificazione della piazza che il Comune ha preventivato per inizio aprile. Occorre infatti capire se, ed eventualmente in che modo, i ritrovamenti condizioneranno il progetto. L’Unità Grandi Opere del Comune attenderà quindi un responso, per capire se le fondazioni si potranno rimuovere oppure se si dovrà procedere a operazioni di conservazione. In qualunque caso, potrebbero essere messi in conto dei ritardi nella realizzazione della nuova piazza. Stando alle prime impressioni, non si tratterebbe comunque di reperti di particolare pregio, almeno dal punto di vista architettonico ma rivestirebbero notevole significato dal punto di vista storico e testimoniale. In particolare l’aspetto curioso è dato dal fatto che il ritrovamento è stato fatto molto in superficie. Non è la prima volta che, nel corso di scavi, ci si imbatte in fondazioni antiche. L’ultima volta avvenne durante gli scavi in piazzale Marconi.