Almeno 200 piacentini a Milano per “Se non ora quando”

Sono almeno 200 le piacentine e i piacentini che hanno partecipato nel pomeriggio alla manifestazione organizzata a Milano da un variegato cartello di associazioni raccolto intorno al comitato “Se non ora, quando?”. “Il culmine del’iniziativa, che ha superato le più rosee aspettative in termini di partecipazione, è stato raggiunto – racconta Katia Tarasconi, assessore comunale alle Pari Opportunità presente con un’ampia delegazione del Partito Democratico di Piacenza – “quando è stato lanciato l’enorme grido collettivo ‘Se non ora quando?’ e la risposta all’unisono di tutta piazza Castello è stata ‘Adesso’”. Circa 150 i piacentini che hanno raggiunto Milano con i pullman organizzati da Pd, mentre altri 50 con i mezzi allestiti dall’Italia dei Valori. “Il colpo d’occhio della piazza – prosegue la Tarasconi – è impressionante, nonostante la pioggia e il freddo. Non ci sono bandiere di partito, come avevano raccomandato gli organizzatori, ma tantissime donne e uomini che vogliono dire basta, che vogliono che si cambi strada e si ritorni ad una vera etica pubblica. Occorre ridare dignità alle nostre istituzioni e l’attuale presidente del consiglio non può certo farlo”.

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Presenti naturalmente tantissime donne: tra le altre, le assessore regionali emiliane Paola Gazzolo e Sabrina Freda, e poi il segretario provinciale del Pd di Piacenza Vittorio Silva e Rita Piva dell’esecutivo provinciale e tanti semplici militanti. Alla delegazione piacentina si è unita anche la parlamentare del Pd Paola De Micheli, già a Milano per partecipare come uditrice all’assemblea di Futuro e Libertà. “Quello che danno oggi le donne – commenta – è un segnale fortissimo che sale dalla società, ancora prima che dalla politica. E’ la voglia di voltare pagina da tante persone normali, di lasciarsi alle spalle una certa cultura che ha permeato questi anni e va aldilà degli scontri tra questo o quel leader e anche oltre le vicende giudiziarie di Berlusconi: oggi in piazza c’erano tantissime donne comuni che non si sentono rappresentate da questo governo e da questo presidente del consiglio”.