Si sono concluse le riunioni di zona programmate da Confagricoltura Piacenza. Il ciclo d’incontri ha coinvolto tutte le sedi di zona dell’associazione ed ha riscontrato una buona partecipazione. Un appuntamento che è quasi una tradizione, giacché cambiano i tempi ed i mezzi di comunicazione mediante i quali il sindacato dialoga con la base associativa. Oggi l’Associazione informa sulle novità del settore attraverso il periodico, che viene pubblicato anche on line, con maling-list differenziate per i vari settori ed ha da poco avviato anche il servizio di SMS, ma le riunioni di zona sono un irrinunciabile momento di dialogo, un incontro vecchia maniera per poter essere a tu per tu con tutti, anche con chi è meno avvezzo a solcare i corridoi della sede.
Il Presidente, Michele Lodigiani, che si accinge alla fine del suo mandato ha ringraziato quanti l’hanno sostenuto in questi anni d’impegno sindacale sottolineando come la presenza degli associati, la loro partecipazione diretta, sia fondamentale.
“Siamo la metà dell’agricoltura piacentina: lo dicono i numeri delle giornate di lavoro e le denunce PAC. – ha ricordato – In questi anni siamo anche scesi in piazza diverse volte, per far valere le nostre ragioni. Sia ben chiaro – ha precisato – spero che non ci sia la necessità di continuare a fare manifestazioni, ma quando serve, ci deve essere anche una presenza fisica nelle cose e non dobbiamo permettere che lo scoramento ci porti ad essere concentrati solo sulle nostre aziende. La nostra associazione è fatta di liberi pensatori accomunati dall’idea che il sindacato sia al servizio delle nostre imprese e non viceversa, ma certe battaglie vanno combattute insieme, partecipando. Rispetto ad un anno fa – ha ricordato – oggi ci ritroviamo un po’ più ottimisti: un certo andamento dei mercati sta dando ragione al nostro settore, ma subiamo una concorrenza globale, anche nei settori maggiormente legati al territorio perché di “territori” ce ne sono tanti e li troviamo sugli scaffali del supermercato. Non possiamo abbassare la guardia, dobbiamo continuamente innovare ed aggregarci”.
Il Direttore, Luigi Sidoli, ha illustrato una panoramica sul futuro della PAC e delle principali OCM di settore.
“Oggi l’agricoltura europea usa il 40 % del bilancio UE, quasi 60 miliardi di euro, di cui il 10% è destinato all’Italia. Abbiamo ragione di temere che, anche nel caso in cui resti uguale la cifra messa a bilancio, si riduca il plafond italiano. Il nostro obiettivo è cercare di far mantenere la dotazione nazionale ma, anche e soprattutto, spendere meglio: come? Cercando di non far mancare le nostre proposte laddove si prendono le decisioni”.
Non è un caso – fa sapere l’associazione – che terminate le riunioni di zona il Direttore sia immediatamente volato a Bruxelles come membro di una delegazione di Confagricoltura.