CANOTTIERI ONGINA-LO STIVALE FUCECCHIO 3-0
(25-22, 26-24, 25-20)
CANOTTIERI ONGINA: Codeluppi 9, Premoli 6, Boniotti 23, Tencati 9, Bozzoni 5, Ferraguti 2, Butturini (L), Azzarà 1, Festa, Pastorelli 1. N.e.: Lucotti, Fiorentini. All.: Bruni
LO STIVALE FUCECCHIO: Montagnani 8, Rocchini 5, Boldrini 3, Garino 4, Riccetti 2, Lusci 12, Comparini (L), Arrigoni, Verbeni 2. N.e.: Cei, Vescovi Verdiani, Pallesi, Benvenuti D., Poli, Parentini. All.: Benvenuti F.
Inizia con un rotondo successo il cammino della Canottieri Ongina nel girone di ritorno, bagnato dal 3-0 rifilato all’insidioso Fucecchio. Il risultato è lo stesso dell’andata e anche quello di sette giorni fa, quando a subire la legge di Monticelli fu il Cus Siena; la formazione di Gabriele Bruni ha infatti dimostrato di essere finora infallibile in casa, dove finora (eccezion fatta per la Coppa Italia) ha sempre vinto.
Per i gialloneri monticellesi, ancora orfani del centrale Merli, tre punti importanti che consentono alla squadra del patron Colombi non solo di difendere la seconda piazza, ma ora di occuparla in solitaria. Ottimi riscontri anche nel gioco, con un attacco di qualità (58 per cento) e con una battuta che, aldilà degli errori commessi, ha saputo mettere in difficoltà la ricezione toscana. Per il resto, il muro ha risposto presente, guidato dal centrale Premoli (quattro i block personali), mentre ancora una volta a recitare la parte da leone è stato l’opposto Boniotti, che ha chiuso con 23 punti personali e un eccellente 66 per cento in attacco. Più che positiva la prova anche dell’asse di posto quattro Tencati-Codeluppi, ma nel complesso è stata la squadra a girare bene, nuovamente guidata in regia da Ferraguti. Unico neo i troppi errori commessi, ventotto, aspetto che contro le squadre forti può essere pagato caro. Per quanto riguarda la cronaca, la Canottieri Ongina ha dettato legge nel primo e nel terzo set, mentre nel secondo ha subito il ritorno del Fucecchio, capace di aggiustare la ricezione e di dar linfa all’attacco, oltre a crescere a muro. Arginato ai vantaggi il ritorno dei toscani, poi non c’è stato più storia.