Il Teatro Verdi di Fiorenzuola pronto ad accogliere, sabato 6 febbraio (ore 21), Giora Feidman, accompagnato dal quartetto d’archi Gershwin (Michel Gershwin, violino, Natalia Raithel, violino, Juri Gilbo, viola, Dmitrij Gornowskji, violoncello).
Feidman da più di 40 anni è forse il clarinettista più completo ed entusiasmante sulla scena contemporanea. La sua versatilità ed il suo stile innovativo nell’interpretare il tango, il jazz, la musica classica e quella klezmer, si fondono fino a divenire un potente risultato per l’ascoltatore. E’ un artista, un pioniere, un ambasciatore instancabile dal fascino immutabile. Nasce nel 1936 da ebrei immigrati in Argentina e la sua adolescenza viene influenzata unicamente dalla tradizionale musica klezmer. A 18 anni, viene ammesso al Teatro Colon Symphony e Opera Orchestra a Buenos Aires. Due anni più tardi, diviene il più giovane clarinettista della Israel Philharmonic Orchestra, dove viene diretto dai direttori d’orchestra più importanti. Agli inizi degli anni ’70, Feidman lascia la Israel Philharmonic Orchestra ed intraprende il suo percorso musicale – la rinascita della musica klezmer – che lui arricchisce di musica classica e moderna. Da New York, dove viene consacrato come il “Re del Klezmer”, Feidman traccia il percorso dell’anima ebraica: egli dunque presenta al suo pubblico non solamente una interpretazione molto personale del klezmer, ma un omaggio alla vita senza confini e barriere. Diverse sono le esperienze che Feidman intraprende: agli inizi degli anni ’90, Giora Feidman risponde ad un invito di Steven Spielberg e, insieme a Itzhak Perlman, compone le musiche per “Schindler’s List” che gli valgono un Academy Award. Nel 2005 suona alla Ventesima Giornata della Gioventù a Colonia di fronte a 800.000 persone e a Papa Benedetto XVI.