La Porta Borghetto srl non ci sta e cita in giudizio il Comune di Piacenza davanti al Tribunale di Roma. Si complica la vicenda dell’ex Acna dopo lo stop alla bonifica imposto da Palazzo Mercanti alla fine del’anno scorso. La società che stava effettuando i lavori di bonifica, appunto la Porta Borghetto srl, contesta l’esistenza di presupposti per l’escussione della polizza fideiussoria e ritiene che il Comune sia responsabile di «ripetuti inadempimenti» agli obblighi di legge circa le operazioni di bonifica.
Gli amministratori della Porta Borghetto si dicono piuttosto «irritati» per la piega che ha preso la situazione e attribuiscono al Comune le colpe. Mercoledì sera alla Circoscrizione 1 si è tenuta un’assemblea pubblica in cui i tecnici dell’Arpa e l’assessore comunale Pierangelo Carbone hanno espresso preoccupazione per le sorti ambientali di un’area che nel sottosuolo contiene sostanze ampiamente inquinanti. Tuttavia la Porta Borghetto srl – cui a dicembre è stata revocata la proroga per i lavori di bonifica per la mancata presentazione delle garanzie fideiussorie – non intende passare per la responsabile.
«Il mancato pagamento del premio è questione legata al rapporto tra la Porta Borghetto e la società assicuratrice Sace, e non fa venire meno la validità della polizza» ha spiegato Nicola Bellucci che rappresenta e parla a nome del proprietario Paolo Francesco Calmetta. «Su questo aspetto siamo molto tranquilli. Tuttavia non abbiamo mai smesso di lavorare per la bonifica: io stesso il 31 dicembre scorso ho depositato in Comune, ma anche all’Arpa e in Provincia, i documenti relativi ai lavori di prosecuzione della bonifica. Purtroppo ci troviamo nell’impossibilità di andare avanti e siamo consapevoli che, nello stato in cui versano le cose, i pericoli sono maggiori che se non avessimo mai iniziato i lavori». Come si potrà sbloccare la situazione? «Solo il Comune può farlo, di certo noi non siamo inadempienti».