Una denuncia di imminente «privatizzazione di un bene comune», che si accompagna a poco meno di un centinaio di firme già raccolte nella zona. E’ quanto è accaduto nell’ultima settimana in via Arata dopo l’annunciato accordo tra Comune e parrocchia di San Giuseppe Operaio relativo all’area verde che sorge tra l’asilo e la strada. Un’intesa che ha sancìto l’assegnazione dello spazio alla parrocchia in comodato d’uso gratuito fino al 2025.
«Tale accordo, consentendo la cementificazione del suolo e la costruzione di una palazzina, modifica di fatto la destinazione d’uso dell’area in oggetto» si legge nel documento esposto dagli abitanti dei due palazzi di fronte all’area verde, i civici 34 e 36, per raccogliere le firme di protesta. «La mancata preventiva informazione ai cittadini alimenta il sospetto e la diffidenza – prosegue la nota – la costruzione della palazzina e la cementificazione del suolo aprono la strada alla costruzione in futuro di strutture ben più importanti e invasive? La realizzazione del campo polifunzionale è in realtà una cementificazione».
Ma oltre al dubbio sulla natura “eco-sostenibile” del progetto, gli abitanti di via Arata si sentono anche privati dell’unico spazio rimasto a loro disposizione nell’area. «Il cosiddetto campo di via Arata è in realtà un’area verde – precisa il documento – il Comune ne è formalmente proprietario ma ognuno di noi ne ha pagato al costruttore, in percentuale, una porzione. Sostanzialmente l’area è di proprietà di tutti i cittadini del circondario». E ancora. «Ognuno di noi è diretto interessato all’uso che il Comune ne fa, come minimo doveva esserci fornita un’informazione preventiva».
«Chi intende opporsi è pregato di apporre la propria firma» conclude la nota, mentre alcuni residenti hanno già fissato un incontro col sindaco Roberto Reggi e anticipato la nascita di un comitato cittadino ad hoc sulla questione.