In mezzo al tesoro da 22 milioni di euro sequestrato al superboss mafioso Matteo Messina Denaro c’e’ anche un appartamento nella nostra citta’. L’operazione porta la firma della Guardia di finanza di Palermo che ha eseguito un provvedimento della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani nell’ambito di un’indagine sul superlatitante e sui suoi presunti fiancheggiatori.
Difficile, per ora, comprendere la funzione precisa dell’abitazione che il latitante aveva a Piacenza. E’ stato pero’ reso noto che l’immobile in questione sarebbe riconducibile ad Angelo Vito Barruzza, 47 anni, arrestato, come tutti gli altri destinatari del provvedimento, nel 2009 nel corso dell’operazione “Golem”, e accusato dagli inquirenti di essere un “postino”, ovvero un personaggio di fiducia di Cosa Nostra incaricato di far transitare i “pizzini” già confezionati alle persone a diretto contatto con lo stesso boss Messina Denaro.
Rimasto agli arresti per otto mesi, Barruzza era stato assolto nel marzo 2010 dal gup di Palermo dal reato di associazione mafiosa e rimesso in libertà. A seguito di una nuova ordinanza di custodia cautelare emessa nelle scorse settimane dal tribunale di Palermo è stato però nuovamente arrestato e tradotto in carcere.
Nel corso dell’operazione sono stati apposti sigilli ad aziende commerciali, immobili, terreni e disponibilita’ finanziarie, intestati o comunque riconducibili a una serie di soggetti vicini al boss superlatitante.