Il nuovo segr. gen. Filcams Cgil di Piacenza è Fiorenzo Molinari

Con il voto unanime del Direttivo provinciale avvenuto a scrutinio segreto, Fiorenzo Molinari è stato eletto nuovo segretario generale della Filcams Cgil di Piacenza. Molinari, 44 anni, piacentino, ha lavorato nel comparto della logistica presso La Rinascente prima e alla SMA poi, prima di essere distaccato alla Filcams di Piacenza, categoria che esprime circa 1.700 iscritti solo a Piacenza, dove è impegnato da ormai 8 anni. Succede a Gianluca Zilocchi, nuovo responsabile dell’Ufficio Vertenze della Camera del Lavoro.

Radio Sound

L’elezione di Molinari è avvenuta alla presenza del segretario regionale di categoria Walter Sgargi, di Patrizia Ghiaroni e del segretario generale della Camera del Lavoro Paolo Lanna. Dopo aver ringraziato il suo predecessore e tutto il Direttivo, Molinari ha espresso le parole d’ordine della suo mandato: “Includere gli esclusi in un comparto, quello del terziario, che per la prima volta è colpito duramente dalla crisi”.

Una categoria eterogenea, quella che si appresta a guidare Molinari: “Si va dall’uno all’altro mar – dice – la Filcams comprende soci di cooperative, metronotte, farmacisti, tecnici software, commesse che lavorano affianco al datore di lavoro a quelle che lavorano in supermercati da 250 dipendenti; si va dall’operatore delle pulizie ad aziende multiservizi: un mondo molto ampio che spazia in tutti i mestieri, per questo tenerlo insieme non è così semplice”.

Un comparto ampio e in sofferenza. “Il terziario è sempre stato un settore in espansione – commenta il neo segretario – che spesso ha sopportato le uscite dall’agricoltura e dall’industria. In questo momento invece è in forte crisi. In più, nel terziario tutta la nuova disciplina del lavoro precario del Governo di centrodestra ha messo le radici immediatamente. Qui veramente troviamo lavoratori che hanno perso la dignità non sapendo se il giorno dopo saranno al lavoro o se alla fine del mese percepiranno lo stipendio o quali sranno le ore della settimana successiva”.

 

L’agenda della Filcams targata Molinari avrà un concetto alla sua base: includere gli esclusi. “Dalle sollecitazioni che ci arrivano dai lavoratori e dagli studenti nasce la sfida che ci troviamo di fronte: dare una prospettiva di un futuro stabile a chi questo futuro ora non lo intravede. Nel 2010 – spiega – abbiamo assistito a lavoratori che chiedevano aiuto con atti disperati: li abbiamo visti sui tetti e sulle gru e con questi atti ci raccontavano la loro sensazione di disperazione e solitudine. Non sono state manifestazioni organizzate dalla Cgil, sono scaturite da un senso di solitudine e di disperazione”.

Se chiediamo al nuovo segretario quali sono le vertenze aperte nel comparto a Piacenza, Molinari frena: “Al di là delle gradi vertenze, quotidianamente assistiamo ad una dinamica precisa: lavoratori che si rivolgono alla Cgil perché allontanati verbalmente dal posto di lavoro, che no percepiscono lo stipendio e che si sentono defraudati dei propri diritti. Chi critica la Cgil deve ricordare che quando un lavoratore ha questi problemi le uniche porte aperte sono quelle del sindacato. Poi abbiamo alcuni contratti nazionali scaduti: vigilanza, terziario (il più ampio del settore) studi professionali, multiservizi. In un contesto di crisi dove ci sono molte aziende che arrancano, chiudere i contratti non sarà semplice ma questo è ciò che dobbiamo fare. Il tutto da farsi insieme a Cisl e Uil. Inoltre, per la politica dei tagli messa in campo dal Governo, gli enti pubblici si trovano a razionalizzare in settori che ricadono nelle nostre competenze: pulizie e appalti in primis. Anche qui ci sono diverse procedure aperte che seguiamo con estrema attenzione”.

Come sono i rapporti con Cisl e Uil?

“In questo momento i rapporti non sono mai stati così lontanti, vedi vertenza Fiat. Penso che ci sia uno strappo importante tra le tre confederazioni che però non si traduce qui a Piacenza: con grande senso di responsabilità tutte le organizzazioni cercano di collaborare per trovare soluzioni condivise che possano dare respiro di prospettiva ai lavoratori. Penso che questa sia la vera esigenza cui dobbiamo rispondere”.