E’ un calvario senza fine, quello dell’area ex Acna, i cui propositi di rinascita subiscono un nuovo e preoccupante intoppo. Come se non bastassero i ritardi già causati dal recente fallimento di una delle società coinvolte (la NewCo) e l’impressionante mole di cumuli inquinanti ritrovati finora nel sottosuolo dell’ex fabbrica dei veleni, l’altro giorno il Comune ha deciso di revocare, a partire dal primo gennaio del 2011, l’autorizzazione alla realizzazione degli interventi di bonifica che era stata concessa alla società Porta Borghetto srl in proroga fino al 31 maggio 2011.
La ragione è molto semplice: agli uffici comunali, nonostante diversi solleciti alle società Porta Borghetto srl e Sace Bt spa (l’assicuratrice edile che ha prestato le garanzie fideiussorie alla Newco in liquidazione), non è giunta alcuna documentazione che comprovasse “l’avvenuta proroga delle garanzie fideiussorie” e che doveva essere presentata entro il 15 dicembre scorso. Bonifica sospesa dunque e rinviata a data da destinarsi. Con il preoccupante sospetto che la mancata presentazione delle garanzie fideiussorie possa essere legata a qualche esposizione finanziaria. Un quadro che l’assessore all’Ambiente Pierangelo Carbone auspica possa non configurarsi: «Se dovessero esserci problami finanziari come pare – afferma l’assessore – spero che li risolvano quanto prima e che si trovi il prima possibile una quadratura societaria».