Dall\’ imprenditore Eugenio Parizzi 1.700.000 euro per la ricerca

L’imprenditore piacentino ha messo a disposizione della Facoltà di Agraria un fondo vincolato per finanziare borse di studio, ricerca ed innovazione.

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E’ nato ad Alseno nel 1924 da una famiglia di agricoltori e proprio quelle origini contadine hanno probabilmente lasciato un segno indelebile nella vita di quello che è poi diventato un importante imprenditore milanese, a capo di quella “Elettromeccanica Parizzi” fornitrice per anni di importanti apparati elettronici nel settore ferroviario, fino al famoso Pendolino.

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Una carriera imprenditoriale talmente brillante che nel maggio scorso gli è valsa la “laurea ad honorem”, da parte del Politecnico, in “Ingegneria dell’automazione”.

Ma quelle origini contadine sono sempre vive nella memoria di quest’uomo che ha 86 anni di storia da raccontare. E quando lo fa ti colpisce la sua lucidità, la sua serenità, il suo sguardo…

E quando può torna molto volentieri ad Alseno, nell’azienda agricola che gestisce da vent’anni con la collaborazione di alcuni nipoti che, come lui, sono rimasti legati alla terra.

Ed è proprio per questo legame, che l’Associazione Eugenio e Germana Parizzi ha deciso di mettere a disposizione della facoltà di Agraria dell’Università Cattolica un fondo vincolato di 1.700.000 euro, i cui frutti saranno destinati a finanziare borse di studio, ricerca ed innovazione .

La gestione del fondo spetta all’Università Cattolica, ma su istruzioni impartite da un Comitato di Gestione, costituito dal Preside della Facoltà di Agraria, dal Direttore della Sede di Piacenza e da un membro della famiglia Parizzi.

Nei giorni scorsi il Direttore della Sede di Piacenza, dott. Mauro Balordi, ha incontrato a Milano l’Ing. Parizzi e, invitandolo a visitare la sede di Piacenza, ha espresso un “particolare sentimento di gratitudine e riconoscenza verso un imprenditore “illuminato” che, con la sua generosità, consentirà all’Università Cattolica di Piacenza di offrire nuove opportunità ai giovani studenti di Agraria sia sotto forme di borse di studio che di assegni di ricerca”.