Paolo Poli: in Italia non abbiamo autori teatrali ma tanti poeti

 “Ditelo all’attore” oggi ha avuto un ospite d’eccezione. Si è trattato di Paolo Poli, al teatro Filodrammatici di Piacenza, il quale ha incontrato il pubblico nel pomeriggio per discutere e far discutere nel segno di Anna Maria Ortese, il tutto a cura del giornalista Enrico Marcotti. Un gradito ritorno quello di Paolo Poli, assente da Piacenza da quasi 7 anni, tornato nella nostra città in gran forma, sia sul palco sia fuori da esso. Dopo la prima serata di ieri sera Poli ha dichiarato: “ho fatto il mio spettacolo al Municipale, con un pubblico di 800 persone, garbato e simpatico”. Passando allo spettacolo paolo Poli ha ribadito il suo omaggio alla Ortese, una delle più grandi scrittrici dell’ultimo secolo.: “ho preso i racconti brevi perché mi sono venuti utili. Mentre lo scrittore si adagia nell’analisi il teatro deve stringere nella sintesi”. La verve sarcastica di Paolo Poli è poi emersa alla domanda: “quanto c’è in questo spettacolo di suo e quanto invece è ripreso dai racconti della Ortese? Poli ha così risposto: “ma che tu vuoi sapere? La morta non silamenta, sta zitta. E’ questo il segreto. In teatro abbiamo pochi autori teatrale, perché in Italia non abbiamo mai avuto una nazione. Già Dante Alighieri si inventò una lingua, così come Manzoni…tutti falsi in atto pubblico. E quindi permetti anche a me di fare un falso a teatro”.

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IL MARE:

La pièce è una rivisitazione della raccolta di novelle “Il mare non bagna Napoli” di Anna Maria Ortese. I racconti della scrittrice, composti nel lungo arco di tempo che va dagli anni Trenta ai Sessanta, dipingono una realtà tragica come attraverso un sogno. Storie quasi senza storia, sono state spesso paragonate al fantastico viaggio dantesco nell’aldilà, rievocano la teatrale tenerezza del Tasso, la cinematografica leggerezza dell’Ariosto. I sentimenti narrati ricordano il dispettoso rifiuto di Kafka e le illuminazioni improvvise di Joyce. “Il mare” è un omaggio a una delle più grandi scrittrici italiane del XX secolo, che ha vissuto un periodo sofferto di emarginazione a causa delle sue posizioni critiche nei confronti del mondo intellettuale e culturale dell’epoca.

Accanto a Poli gli attori che da sempre lo accompagnano: Marco Bassi, Fabrizio Casagrande, Alberto Gamberini, Giovanni Siniscalco. Le scene sono firmate dal grande Emanuele Luzzati, maestro dell’arte figurativa, i costumi fantasiosi di Santuzza Calì, le musiche persuasive di Jacqueline Perrotin. Una nuova produzione che colpisce per la ricchezza espressiva e lo stile personalissimo.