100 posti bici in più gratuiti ma all’esterno e sospensione dell’ordinanza “anti-parcheggio selvaggio” In consiglio comunale il sindaco Roberto Reggi ha ammorbidito la sua linea con qualche concessione ai pendolari piacentini che da tempo protestano per il deposito biciclette a pagamento. Una decisione che non soddisfa l’Associazione dei Pendolari Piacentini. Segue comunicato e intervista al presidente Ettore Fittavolini.
COMUNICATO STAMPA
Ancora una volta le dichiarazioni del Sindaco di Piacenza, rilasciate in occasione della pseudo-inaugurazione di Piazzale Marconi, superano l’asticella della decenza, stavolta condite da una consistente dose di meschinità.
Posto che le tematiche della sacrosanta protesta dei pendolari piacentini (iscritti e non all’ Associazione) sul capannone deposito biciclette nulla hanno a che spartire con la sede che ci ospita, su quest’ultima, affinchè una volta per tutte sia fatta chiarezza, precisiamo quanto segue :
1) La sede dell’Associazione Pendolari Piacenza, situata in Piazzale Marconi, 32/A, ci è stata concessa in comodato d’uso gratuito con delibera di Giunta Comunale n. 673 del 30/05/1997, allora Sindaco Giacomo Vaciago, e consegnata con relativo verbale del 07/06/1977;
2) Detta sede è stata concessa non genericamente ” ai pendolari ” , ma specificatamente assegnata all’Associazione Pendolari Piacenza, e non ad altre associazioni, peraltro ai tempi non esistenti, come si evince dalla lettura del verbale (che si propone in allegato) ;
3) Tra il dicembre 2005 ed il febbraio 2006 alcuni dei soci, tra i quali l’allora presidentessa (Chiodaroli), il tesoriere (Berti) ed un consigliere (Acerbi) dopo avere votato e firmato il ricorso al Tar promosso dall’Associazione contro Trenitalia e la Regione Emilia Romagna avverso la sparizione del servizio dei treni interregionali, disconoscendo tali firme, peraltro apposte in piena libertà di decisione, sparivano dall’Associazione, nonostante le reiterate richieste di chiarimento, senza nemmeno redigere il bilancio, come da obblighi statutari, e fondavano, come da notizie apprese dalla stampa locale, l’Unione Pendolari Piacentini.
4) A seguito di tali comportamenti, in palese violazione dello statuto dell’Associazione, il nuovo Consiglio, nel frattempo nominato, decideva l’espulsione dei suddetti, si vedeva costretto al cambio delle serrature della sede e richiedeva il materiale necessario per potere redigere il bilancio per l’anno 2005.
5) Stante un incontro con l’ex tesoriere Berti, che non era in grado di fornire documentazione su spese non sostenute da giustificativi, si determinava un ammanco di cassa per circa € 300, corrispondenti
ad una quota significativa dell’intero bilancio annuale, ed il bilancio non veniva firmato dal nuovo presidente Fittavolini.
6) Si decideva quindi, stante le reiterate richieste all’ex presidentessa di chiarimenti e giustificativi di reintegro delle somme mancanti rimaste inevase, di intentare causa per il risarcimento del danno patrimoniale subito avanti il Giudice di Pace di Piacenza.
7) Gli esiti di tale causa hanno visto riconoscere all’Associazione il danno subito ed in via transattiva l’ex presidentessa ha rimborsato con un assegno parte degli ammanchi riscontrati a bilancio.
8) In tempi successivi (settembre 2009) il presidente Fittavolini è stato contattato verbalmente dal vicesindaco Cacciatore per un incontro che genericamente doveva avere come oggetto di discussione la sede dell’Associazione
9) Detto incontro si è svolto nel novembre 2009, di sabato, presso gli uffici comunali di Via Scalabrini
ed in tale occasione, a fronte della richiesta del vicesindaco di condivisione della sede con l’Unione Pendolari, per tutte le ragioni sopra esposte, facilmente comprensibili, è stato espresso un secco diniego, oltre che per mere motivazioni carattere logistico legate alle caratteristiche dei locali ed alle loro modalità di fruizione da parte dei soci.
10)Detto diniego è stato reiterato anche in occasione di altri incontri istituzionali, quali le varie riunioni della Consulta Comunale Trasporti, Mobilità e Pendolarismo, di cui il presidente Fittavolini è stato eletto a suo tempo coordinatore, e recentemente rieletto, ed in occasione degli incontri svoltesi in Comune sul tema dei parcheggi biciclette ed autovetture in zona stazione ferroviaria.
11)In questi incontri, per bocca dell’Assessore Brambati, si è passati alle non troppo velate minacce di essere cacciati dalla sede, se non la si fosse condivisa con l’altra associazione
12)Apprendiamo quindi delle dichiarazioni meschine di sabato 4 dicembre del Sindaco Reggi, per le quali avremmo ricevuto intimazioni di sgombero della sede, che sarebbe addirittura occupata da noi abusivamente, e che per tale motivo sarebbe nata la protesta contro la messa a pagamento del deposito biciclette della stazione, da sempre gratuito e non custodito.
13)Acclarato che non risulta pervenuto ai nostri indirizzi nessun documento con riscontro legale che intimi tale sgombero, denunciamo la bassezza di tale operazione, volta questa sì ad intimidire una legittima protesta della maggioranza dei pendolari piacentini, che la nostra Associazione si onora di rappresentare, e esponiamo i succitati fatti all’attenzione del Consiglio Comunale, dei pendolari e dei cittadini tutti
14)Confermiamo infine che intraprenderemo ogni azione legale per tutelare i nostri diritti di pendolari ed il buon nome dell’Associazione, nonché la titolarità della sede, che occupiamo legittimamente da 13 anni.
Il Presidente
Ettore Fittavolini