Dagli uffici dell’Ausl sono spariti due dei tre faldoni di documentazione relativa all’offerta tecnica presentata dalla cordata Copra Ristorazioni- Gemeaz cusin per la fornitura di pasti e derrate alimentari in alcuni reparti dell’ospedale. Si tratta di un appalto da 3.700.000 euro per due anni vinto dalla societa’ veneta Serenessima ristorazioni spa. Ad accorgersi dell’anomala mancanza, alla fine di ottobre, e’ stato Giuseppe Arcari, direttore dell’Unità operativa acquisizione beni e servizi dell’Ausl, il quale ha presentato formale denuncia dai carabinieri.
Ma la questione, che rimbalza dagli ambienti investigativi, rischia ora di pesare in sede processuale visto che i legali della Copra, che subito dopo l’assegnazione definitiva dell’appalto alla Serenissima avevano chiesto di avere accesso agli atti, osservano come questa sparizione, nonostante sia stata riscontrata a operazioni di gara concluse, sia indice di una gara sostanzialmente falsata. Dopo che il Tar di Parma il 10 novembre scorso ha respinto la richiesta della Copra, la societa’ di via Bresciani (ora multinazionale) non si e’ per nulla rassegnata e l’altro giorno ha infatti presentato ricorso in appello presso il Consiglio di Stato contro l’Ausl chiedendo che venga annullata la gara e che ne venga predisposta una nuova. Per ora Guido Molinaroli, direttore generale della Copra, non ha voluto commentare la questione trincerandosi dietro un no comment. Ma sempre dagli ambienti giudiziari si e’ riusciti ad apprendere che tra le varie ragioni per le quali i legali della Copra contestano le procedure di assegnazione dell’appalto, verrebbe evidenziata anche la circostanza della sparizione di due dei tre faldoni che costituivano l’offerta. Per la Copra, insomma, la gara in questione presenterebbe “gravi profili di illegittimità” che sarebbero stati presenti fin dall’avvio delle procedure di esame delle offerte.
Nel frattempo, da un paio di settimane, il servizio di consegna pasti e derrate alimentari ai pazienti dell’ospedale Guglielmo da Saliceto e’ partito. Eppure, a giudicare dal palato dei pazienti nei cui piatti arrivano i cibi precotti da un centro cottura di Rovigo, non sembra partito col piede giusto. L’Ausl ha fatto sapere che non sono giunte lamentele, in realtà i disagi e i mugugni nelle corsie non mancano di certo. Colpa, con ogni probabilità, di cibi confezionati con il sistema cook and chill che arrivano tre volte alla settimana da oltre 250 chilometri di distanza.