Un tentativo di mediazione mosso per «spostare su un piano politico la vicenda e non restare in punta di diritto». A settembre, il segretario regionale della Cgil Vincenzo Colla provò a mediare con il coordinamento della lista alternativa Spi-Cgil per evitare l’avvio della causa civile nei confronti della segreteria piacentina. E’ quanto riportato ieri da Anselmo Ramponi, membro del coordinamento guidato da Gianfranco Dragoni e tra gli “alternativi” in causa con la dirigenza del sindacato per ottenere il riconoscimento delle 161 preferenze incassate all’ultimo congresso provinciale. Voti che sono stati successivamente trasferiti alla lista principale della stessa mozione per presunte «irregolarità nella presentazione delle candidature». «Ci era stato garantito il suo impegno per l’avvio di un percorso che portasse all’allargamento del direttivo Spi anche ai nostri rappresentanti e all’ingresso nella segreteria – ha riferito Ramponi – era una soluzione che andava bene per tutti. Da allora non se n’è saputo più niente». Poche settimane dopo Colla è stato vittima di un malore che l’ha costretto a riposo per qualche tempo. E le trattative si sono interrotte. A quasi due mesi di distanza, il segretario regionale preferisce rimanere sul vago. «Una discussione c’è stata e mi sembra un fatto del tutto normale se consideriamo che conosco bene queste persone (Dragoni e gli altri del coordinamento ndr) che rappresentano un pezzo di storia della Camera del lavoro di Piacenza – precisa Colla – la possibilità di trasferire su un piano strettamente politico la vicenda c’era. L’avvio della causa ha rappresentato una svolta e ora è un punto difficile da rimuovere». Secondo i ben informati, la segreteria avrebbe consigliato a Colla di desistere nel suo intento considerando le posizioni non più conciliabili. Una differenza di vedute dai toni non proprio accomodanti, con tanto di rivendicazione territoriale delle proprie scelte da parte del segretario della Camera del lavoro di Piacenza Paolo Lanna.