«Il coronamento di un sogno. Ecco, questo è il mio regalo a San Lazzaro». Lo chiama “regalo”, Giacomo Fugazza. Ma Porta San Lazzaro, l’avveniristica galleria commerciale che sta nascendo sulle ceneri dell’ex Arbos, è qualcosa di più di un semplice “regalo”. Punta ad essere un futuro simbolo da lasciare ai posteri, una sorta di “consolato” di quella frazione (prima degli anni Venti San Lazzaro era un un comune) che vide crescere l’imprenditore piacentino prima di dar vita alla fiorente avventura in Venezuela. Troppo riduttivo definirlo un “regalo”. Del resto che Fugazza sia persona schiva e uomo low profile lo sostiene chiunque abbia avuto modo di incrociarlo nella sua vita. E appare così anche a chi ha avuto la possibilità, ieri, di essere accompagnato a visitare gli angoli e i segreti di una struttura i cui lavori vanno al galoppo e che, salvo imprevisti, si intende inaugurare entro Natale.
Nelle linee architettoniche e ingegneristiche di Porta San Lazzaro c’è un po’ la storia della carriera dell’imprenditore: un po’ della frizzante Las Vegas, un po’ della sua seconda città Caracas e un po’
di Miami, altra sua base; «Ma soprattutto – ci tiene a precisare Fugazza – c’è il futuro cuore pulsante di San Lazzaro. L’intenzione era quella di permettere l’unione gli splendidi abitanti di San Lazzaro in una realtà unica nel nostro territorio, in grado poi di diventare un polo di attrazione per tutti i piacentini». Non una semplice shopping gallery dove fare acquisti, ma un centro urbano di aggregazione e socializzazione, un punto di ritrovo che, per l’originalità e la dinamicità del contesto architettonico, susciti la curiosità e l’interesse della gente. In altre parole, una struttura “viva”, capace anche di accogliere ed ospitare iniziative ludiche, culturali e sportive sia pubbliche che private.
I numeri dell’edificio, posto all’inizio della via Emilia Parmense a
300 metri dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, danno l’idea di uno spazio alternativo per Piacenza. Dodicimila metri quadrati suddivisi su due piani; una “cupola” in vetro a forma di piramide (che al costruttore ricorda molto lo stile di alcuni hotel di Las Vegas); 16 metri l’altezza del portale che solleva la copertura della piazza, una decina di negozi, 330 posti auto di cui 100 interrati, 3 piazze dedicate a svago e ristorazione, due interne e una esterna coperta in vetro; una terrazza panoramica con bar e ristorante, accessibile con ascensore panoramico. Sono stati utilizzati 40mila chili di vetro per favorire un gioco di luci che penetrano all’interno della struttura; e poi, 60mila chili di ferro solo per edificare le torri che sostengono la copertura della piazza ad uso pubblico situata tra i due corpi che compongono la galleria.
Vi sarà un piano terra con due superfici commerciali medie, quella da
800 metri in cui si trasferirà Bimbo store, e quella da 1500 dove aprirà Sport specialist. Un bar (Lino’s coffee), due pubblici esercizi (uno sarà una pizzeria) e altre attività paracommerciali.
Nel primo piano vedrà la luce un ristorante giapponese di quelli d’elite che osserverà orari indipendenti rispetto a quelli della galleria e al quale si potrà accedere anche la sera. Lì sorgeranno altri negozi, un bar, ma saranno ricavati ampi spazi dedicati ai giochi dei bambini. Nel seminterrato, sarà ricavata una piazzetta abbellita con tanti fiori e dominata da un fascio di luci. Infine lo sky floor, dal quale si domina San Lazzaro e dintorni e, «autorizzazioni permettendo», potrebbe nascere una pista di pattinaggio all’aperto. Fugazza spiega che anche la scelta delle attività è stata fatta con un occhio di riguardo per San Lazzaro, onde evitare cioé concorrenza con le altre attività del quartiere.
Tutt’attorno alla galleria ci sarà molto verde, con tante piante, come lungo il corridoio di accesso dalla via Emilia. Da non sottovalutare anche gli aspetti occupazionali. Basti pensare che in tre anni sono passate oltre trenta imprese e che, una volta ultimata, la struttura darà lavoro a oltre cento persone.
«Il quartiere cambierà volto» afferma Fugazza. Anche perché non finisce qui. Alle spalle della galleria un parco di 1200 metri, arredato di tutto punto e in via di ultimazione, costituirà un parchetto pubblico per gli abitanti di San Lazzaro.
L’imprenditore conta i giorni mancanti all’apertura e tutti i giorni presidia e coccola il cantiere e i suoi operai. Non manca di ringraziare non solo l’amministrazione comunale, ma anche la maggioranza e l’opposizione del Consiglio comunale che, con l’approvazione del progetto, hanno capito lo spirito dell’opera.