“E di fronte al cognato corrotto, al figlio incapace, alla cugina pigra, alla sorella ladra, l’italiano si commuove, si paralizza, preferisce lasciare che tutto vada a puttane pur di non mettersi contro la famiglia. Siamo sempre alla ricerca d’affetto, protezione, complicità, pacche sulle spalle. Non siamo una nazione, siamo una colonia per bambini senza uno straccio di adulto in grado di prendersi la responsabilità della cucina e delle pulizie”.
Si conclude venerdì 29 ottobre (19.30) l’iniziativa Happy Hour Book, nata in seno alla campagna nazionale “Ottobre, piovono libri” per promuovere la lettura. Trieste 34 chiude, dicevamo, gli incontri con gli autori con uno “show”: Marco Bosonetto (scrittore ma che non disdegna il palco teatrale o la cinepresa) leggerà alcuni brani tratti dal suo ultimo libro, accompagnato dai musicisti Andrea Cravedi (chitarra) e Nino Rivoli (contrabbasso).
IL ROMANZO
Il romanzo Nel grande show della democrazia di Marco Bosonetto racconta un’Italia futura in cui il premier si elegge col televoto, da casa, nel corso di un seguitissimo talent show. E così il candidato – per conquistare il premio finale, cioè governare un Paese intero – deve dimostrare agli italiani di saper cantare, interpretare e intrattenere le folle.
Marco Dell’Elmo, che ha trionfato cantando La terra dei cachi di Elio e le Storie Tese, è passato a essere da oscuro professorino piemontese (di destra, perché di suo sarebbe anche stato comunista, ma dall’altra parte per un intellettuale “c’era più spazio”) a buona guida per il Paese.
Uno scandalo (omo)sessuale gli ha però distrutto la carriera e il nuovo televoto ha incoronato il comico che prima lo imitava in tv: Valter Mandilan. La somiglianza con Dell’Elmo porta Mandilan a essere sempre confuso con l’ex premier. Così prima è frustrato, poi depresso, poi in preda a tic nervosi e infine, giunto alla disperazione, ordina la morte del suo predecessore. Nasce da qui la fuga e la rincorsa e il conseguente incrocio con altri personaggi, non meno improbabili, non meno sorprendenti e pieni di contraddizioni. Nessuno è più in grado di riconoscere chi è chi.
Il lettore, che viene accompagnato in questo processo con maestria, in un crescendo di caos e di vicende tra il grottesco e il visionario, diventa anch’esso personaggio e artefice di quel grande show che è la democrazia, uno show dal quale non si libererà tanto presto.
Perché vale la pena di leggere Nel grande show della democrazia? Per scoprire un nuovo punto di vista sull’effetto che ha un linguaggio televisivo che preferisce la sintesi all’analisi, impoverendo i contenuti di ogni cosa, politica compresa. Per trovarsi immersi in un mondo pieno di contrasti e debolezze, storie d’amore profondo e personaggi che sono microcosmi di nevrosi e speranze infrante. Per verificare l’efficacia dello stile di un giocoliere delle parole com’è Marco Bosonetto, che in ogni pagina le riscatta dal logoramento dell’uso comune e le fa nuove, accostandole in modo inaspettato e rendendo ogni frase un vero e proprio fuoco d’artificio.
L’AUTORE
Marco Bosonetto (Cuneo, 1970) ha scritto i romanzi Il sottolineatore solitario (Einaudi, 1998), Nonno Rosenstein nega tutto (Baldini Castoldi Dalai, 2000) e Requiem per un’adolescenza prolungata (Meridiano Zero, 2008). Suo anche Morte di un diciottenne perplesso (Baldini Castoldi Dalai, 2003), da cui il regista Alessandro Aronadio ha tratto Due vite per caso, unico film italiano in concorso al Festival del cinema di Berlino 2010. Per il teatro ha scritto il pluripremiato Mucche ballerine (2006).
Marco Bosonetto
Nel grande show della democrazia (pp. 248, euro 16,50)
Laurana Editore – collana: rimmel (narrativa italiana)
L’incontro si svolge al teatro Trieste 34, in collaborazione con Libreria Fahrenheit 451 di Piacenza. L’ingresso è libero e l’aperitivo offerto