Scarti di animali usati come concimi e mangini.Coinvolto un piacentino

Cinque persone sono state denunciate dalla Guardia di Finanza di Pomezia per violazioni connesse alla normativa sulla gestione dei rifiuti. I responsabili – italiani, residenti tra Pomezia, Ardea, Nettuno e Piacenza – erano finiti nel mirino dei Finanzieri gia’ da qualche mese, quando gli investigatori erano arrivati, mediante mirati servizi di controllo eseguiti presso la strada statale pontina, ad individuare e monitorare alcuni autoarticolati trasportanti materiale maleodorante.

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Le successive indagini eseguite dai militari sulla destinazione di tali merci hanno consentito, tramite specifiche e costanti attivita’ di osservazione e pedinamento, di individuare un’azienda, situata a ridosso del confine tra i comuni di Pomezia e di Ardea, la cui attivita’ era la lavorazione di ossa e tessuti animali per la produzione di concimi e mangime animale. Gli approfonditi controlli eseguiti hanno consentito alle Fiamme Gialle di accertare che, nello stabilimento, venivano illecitamente lavorati ed immessi nel ciclo produttivo sottoprodotti di origine animale, per i quali la normativa comunitaria di riferimento prevede l’eliminazione presso inceneritori autorizzati.

La merce lavorata composta da interiora, carcasse di animali e teste di ovini adulti, proveniente da diversi operatori del settore e mattatoi dell’Italia centrale, raggiungeva lo stabilimento con la complicita’ di autisti che, attraverso l’alterazione dei documenti di trasporto, attestavano falsamente il deposito presso gli inceneritori per l’eliminazione. La merce, pero’, di fatto giungeva nell’azienda di Pomezia dove veniva lavorata insieme ad altri sottoprodotti di origine animali per ottenere farine e grasso animale utilizzati come fertilizzanti del terreno, mangimi per animali, nonche’ prodotti per la cosmesi.

L’attivita’ di servizio ha portato alla segnalazione all’Autorita’

giudiziaria di 5 responsabili, al sequestro del complesso aziendale, di due autoarticolati con rimorchio e di circa 25 tonnellate di scarti animali, che sono stati affidati al servizio veterinario dell’Asl per lo smaltimento, in quanto ritenuti potenzialmente pericolosi per la salute.