Mohammed Chraka, trent\’anni la richiesta del Pubblico ministero

Trent’anni di reclusione. E’ la pena richiesta questa mattina dal pubblico ministero Antonio Colonna, dopo tre ore di requisitoria, nei confronti di Mohammed Chraka, marocchino di 40 anni, accusato di aver ucciso l’ex moglie Zahira Aila, di 16 anni. L’efferato omicidio avvenne il 10 aprile del 2009 in via Vaiarini. La donna, ha spiegato il pm ieri in aula davanti al giudice per l’udienza preliminare Gianandrea Bussi, venne ammazzata con particolare crudeltà. Inoltre, Chraka, secondo il pm, aveva premeditato quell’omicidio. Colonna aveva chiesto l’ergastolo, ma la scelta del rito abbreviato da parte del difensore di Chraka, l’avvocato Piero Spalla, ha fatto sì che l’imputato possa beneficiare dello sconto di un terzo della pena. Oltre alla pubblica accusa, ieri mattina hanno parlato anche i legali che assistono i genitori della povera Zahira, gli avvocati Elena Concarotti e Giovanna Cavaciuti: hanno chiesto come risarcimento 2,5 milioni di euro per ciascuno dei genitori. I nonni, che vivono in Marocco, hanno ora in affidamento la figlia di Zahira.

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Colonna, nella richiesta di rinvio a giudizio, aveva chiesto diprocessare Chraka per omicidio volontario premeditato, rapina (dopo aver sgozzato la ex moglie le rubò 50 euro dalla borsetta), porto oggetti atti a offendere e minacce a una testimone. E proprio il ruolo di quest’ultima è stato esaltato ieri da Colonna: una donna coraggiosa, che era intervenuta chiedendo a Chraka cosa stava facendo e ricevendo come risposta: «Vattene o farai la stessa fine». Il 4 novembre la parola passerà alla difesa.