Associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, false fatture, evasione derivante all’esterovestizione per 60 milioni di euro. Sono queste le pesanti accuse mossa dal Pubblico ministero Antonio Colonna e dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza ad una società piacentina dedita alla commercializzazione del legno e dei suoi lavorati, quotata anche alla borsa di Parigi. L’evasione fiscale di 60 milioni di euro è stata possibile interponendo alla commercializzazione del legno, a seconda dell’area interessata, una società svizzera oppure irlandese in grado da fungere da casseforti per il sodalizio criminale. Società queste direttamente gestite dall’Italia dalla stessa organizzazione. La rappresentanza fiscale italiana della società svizzera, risultata evasore totale, non avendo presentato la dichiarazione, né assolti i prescritti obblighi fiscali, era riconducibile di volta in volta a un prestanome. La società piacentina, per proseguire il proprio trend di crescita avviato dal 2006, era alla continua ricerca di finanziamenti, aperture di linee di credito ed appalti. Tanto è vero che, nel caso della documentazione prodotta per il subappalto ottenuto per la ricostruzione della città dell’Aquila, gli inquirenti stanno indagando per capire come la società avesse ottenuto tanta credibilità. Le indagini comunque sono ancora in corso.
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