Pendolari ancora sul piede di guerra contro il deposito bici a pagamento

Doveva essere un semplice incontro preparatorio in vista del confronto a più voci fissato per martedì 26 ottobre con l’assessore regionale ai trasporti Alfredo Peri, il presidente della Provincia Massimo Trespidi e delegati di Trenitalia, quello che ieri ha visto Associazione pendolari Piacenza e Unione pendolari convocati ad un tavolo in Provincia insieme al capo di gabinetto Domenico Bergonzi e all’assessore Massimiliano Dosi a fare le veci di Trespidi.
E invece, oltre a disporre una scaletta di criticità da presentare martedì con temi che vanno dalla bozza (ancora assente) del nuovo orario treni che entrerà in vigore da dicembre e il rischio di ulteriori rincari dei biglietti, si è finiti di nuovo sulle polemiche per il nuovo deposito di biciclette realizzato dal Comune. «E’ una porcata – ha dichiarato Ettore Fittavolini, presidente dell’Associazione pendolari Piacenza – siamo stati scippati di un capannone gratuito per favorire due cooperative. Avevamo chiesto la messa in sicurezza, che dovrebbe essere un diritto non a pagamento. Il Comune invece  spende 30 mila euro per qualcosa che nessuno voleva». «Noi pendolari andiamo sempre in bici, non inquiniamo e questo è il riconoscimento – ha proseguito Fittavolini – la nostra situazione è tragica, in 5 anni abbiamo subìto il 50% di incremento dei biglietti e ora dobbiamo pagare per poter andare a lavorare».

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