La conferenza scolastica provinciale di giovedì 21 ottobre sarà incentrata sulle modalità di attuazione della delibera regionale che ha stanziato, a seguito di un confronto con le istituzioni e i referenti scolastici, fondi ordinari e straordinari pari a 7 milioni di euro. Di questa somma, due milioni di euro saranno destinati all’infanzia, settore che ha visto, in Emilia Romagna, un forte incremento della richiesta da parte dei genitori, cui il Ministero ha dato risposte insoddisfacenti. Lo stesso vale nella nostra provincia, dove la domanda cresce ma gli insegnanti sono pochi.
Ho condiviso in prima persona le finalità di questo lavoro, teso a salvaguardare una scuola pubblica sempre più attaccata dalle leggi dell’attuale Governo: la delibera stabilisce infatti che i finanziamenti stanziati vadano direttamente alle istituzioni scolastiche, per assumere insegnanti dalle graduatorie ministeriali.
Purtroppo, a differenza di quanto avviene in altre province della nostra regione, dove l’applicazione di questo provvedimento non presenta grandi difficoltà, nel Piacentino i problemi legati all’attuazione sono considerevoli. Molte Amministrazioni comunali, infatti, hanno già attivato convenzioni con le cooperative per l’assunzione di personale educativo con specifici requisiti, per coprire parti di tempo scolastico o l’intero servizio di scuola materna: se la delibera regionale venisse applicata in modo ferreo, questi Comuni non potrebbero ricevere alcun contributo da Bologna.
Perché ci troviamo in questa situazione caotica? La causa è riconducibile, innnanzitutto, al mancato ruolo di coordinamento svolto dalla Provincia, che non ha informato adeguatamente di questa opportunità – pur conoscendola già dal mese di agosto – i Comuni interessati all’apertura di sezioni di scuola materna. Ciò ha generato anche una spiacevole contrapposizione tra lavoratori appartenenti al mondo della scuola e alle cooperative, squalificandone il percorso formativo e le competenze specifiche, e penalizzando la tutela del diritto al lavoro per entrambe le categorie.
Come assessore, il mio impegno è quello di dare risposte ai cittadini, quindi mi adopererò per garantire che tutti i contributi disponibili siano spesi a favore delle famiglie. Ritengo, però, che la delibera regionale debba essere valorizzata, in quanto anch’essa portatrice di benefici a lungo termine per i bambini e i genitori: se verrà attuata, si porranno le basi per un futuro riconoscimento da parte ministeriale delle nuove sezioni per l’infanzia, che altrimenti continuerebbero a gravare sulle casse comunali già rese povere dai tagli del Ministro Tremonti.
Pertanto, sarà necessario valutare attentamente, in via prioritaria, tutte le situazioni in cui la delibera regionale può trovare applicazione. Nel contempo, occorre evitare che vengano penalizzate le famiglie e i bambini cui è rivolto questo servizio così importante, utilizzando pienamente tutte le risorse pervenute da Bologna.
Giovanni Castagnetti
Assessore al Futuro del Comune di Piacenza