La solita, ennesima mattinata di sofferenza per i pendolari.
Anche stamattina, 18 ottobre dell’anno 2010, alla prima giornata pseudo – invernale, la gioiosa macchina da guerra by Trenitalia si è bloccata, ed ancora una volta uno dei tanti postulati delle leggi di Murphy si è manifestato in tutta la sua verità.
Ovvero, arrivi prima in stazione per arrivare dopo in ufficio.
Equipaggiati di tutto punto con tutto il nostro armamentario di sopravvivenza ci siamo presentati alle 6,30 in stazione, in un atrio freddo brulicante di passeggeri in attesa, lavoratori e studenti pronti a prendere il regionale da Bologna delle 6, 48.
Mal ce ne incolse perché il succitato convoglio, come recitava il tabellone, risultava inopinatamente cancellato.
Motivo ? A noi peones della rotaia non è mai dato sapere, e d’altronde nemmeno negli sgabuzzini blindati degli omini vestiti di verde vi erano notizie.
Nemmeno un generico per ” cause tecniche ” oppure un ” trenitalia si scusa per il disagio ” gracchiato in altoparlante in automatico: non siamo nemmeno degni di quello.
Il primo ed unico convoglio utile per che deve arrivare fino a Milano Centrale era il successivo regionale da Bologna delle 7,08.
Abbiamo quindi assistito, una volta arrivato il convoglio, all’inscatolamento come sardine dei passeggeri in attesa di due treni su di uno solo, che ovviamente aveva raccolto nelle precedenti stazioni della tratta, tutti gli orfani del treno soppresso.
La salita è avvenuta non senza difficoltà, visto che tra i servizi offerti, ma non richiesti, vi erano alcune porte non funzionanti.
Ciliegina sulla torta, carrozza di prima classe declassata a seconda, causa riscaldamento non funzionante, con l’ulteriore perla di un finestrino aperto, ed in quanto rotto non richiudibile.
Fossimo stati in piena estate, la cosa (visto che l’aria condizionata è perennemente rotta) non sarebbe magari dispiaciuta, nonostante il frastuono assordante che tale condizione provoca, ma con le temperatura di brivido di queste mattine non era proprio il caso.
Forse in ferrovia qualcuno è convinto che il freddo conservi….ma non siamo latticini….
A Lodi, ennesima controprova delle leggi fisiche sull’impenetrabilità dei corpi. Un orda di pendolari della bassa è riuscita in parte ad occupare ogni pertugio disponibile, toilettes e passaggi di intercomunicazione
compresi (cosa quest’ultima vietata dal regolamento di viaggio). Evidentemente gli spettacolari ” nuovi ” (si fa per dire) convogli della linea S6 non c’erano o non sono molto graditi ai nostri confratelli di sventura.
In un effetto stalla garantito, ed ovviamente in ritardo, abbiamo viaggiato alla volta di Milano, ove le soste, a cominciare da Rogoredo, sono state oltremodo lunghe e difficoltose nella discesa dei passeggeri, infilati ovunque uno addosso all’altro, ed alla ricerca di porte che funzionassero.
Convoglio poi arrivato a destinazione, Milano Centrale, in ritardo.
Per il sottoscritto, 20 minuti di ritardo in ufficio.
Poiché al peggio non c’è mai fine, dopo avere espletato i preparativi per iniziare la giornata, la mail automatica di Google news ” treni ” ci ha fornito la chicca del millennio, ovvero la seguente dichiarazione di Gianni Letta, Sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
Il quale, a margine di un convegno a Roma al quale era presente il padrone del vapore (leggasi Moretti tutto minuscolo) ha su di lui dichiarato :
” E’ un manager straordinario, innamorato della sua azienda, che è pubblica, come se fosse privata, la sua ” (!!!!!!).
Roba da far piangere i vitelli, come dice il buon Kit Carson…
Peccato che non siamo in un fumetto.
A prescindere, buon viaggio a tutti.
Ettore Fittavolini
Presidente
Associazione Pendolari Piacenza.
Web : www.pendolari.too.it
Mail : pendolari.piacenza@libero.it