L’Associazioni pendolari non ci sta. E contro la recente apertura del deposito biciclette a pagamento alla stazione di piazzale Marconi (alcuni posti sono anche gratuiti), intende dar vita quanto prima alla «fase della disobbedienza».
Così l’ha battezzata ieri il presidente Ettore Fittavolini, adirato contro «un’amministrazione che non ha ascoltato le esigenze dei migliaia di pendolari piacentini». E così dal primo novembre, da quando il Comune ha annunciato che avvierà il pugno di ferro contro chi parcheggia le biciclette in spazi vietati (ad esempio attorno ai pali che reggono i cartelli stradali), i pendolari attueranno la loro protesta. «Parcheggeremo le bici ovunque – fa presente Fittavolini – fuorché nel deposito a pagamento. E che provino a portarci via le bicilette», minaccia.
Ha tutta l’aria di un braccio di ferro, quello che vuole innescare l’Associazione pendolari. Quello del parcheggio a pagamento «è un vero scippo» afferma il leader dei pendolari, che aggiunge: «L’area del capannone è sempre stata gratuita. In questo modo si distrugge una funzionalità durata decenni. Il Comune dice che ha bisogno di soldi? Va bene, ma non li può cercare ai pendolari».