Imparare ad aver cura della vita emotiva: una responsabilità e un compito per chi si occupa di educazione e di cura. Per questo la Facoltà di Scienze della formazione si fa in tre accostando ai Corsi di laurea triennali e alla Laurea magistrale avviata con successo lo scorso anno, una terna di percorsi formativi rivolta principalmente agli adulti, in particolare a quanti operano nel settore sanitario e socio-educativo.
Il primo ciclo di seminari “Emozioni e sentimenti nel lavoro di cura”, si terrà a partire dal 22 ottobre prossimo: realizzato in collaborazione con l’Associazione Cespi (Centro Studi Professioni Sanitarie) di Torino, è finalizzato a sviluppare competenze emotive per la crescita professionale, e si rivolge in particolare ai professionisti che operano in ambito socio-sanitario. È scandito in 7 moduli – fruibili anche singolarmente – di due giorni l’uno (venerdì dalle 9 alle 17 e sabato mattina) e prevede il rilascio di crediti ECM (educazione continua in medicina) per tutte le professioni sanitarie.
Gli incontri alterneranno comunicazioni frontali, da parte di docenti qualificati, a laboratori interattivi sempre condotti da esperti. Tra i numerosi temi che il percorso affronta, particolare attenzione è riservata alla comunicazione corporea, alle relazioni di cura dove è presente il rischio di un eccessivo coinvolgimento emotivo o, al contrario, di una “fuga” nell’impersonalità da parte dei professionisti della cura. Verranno quindi fornite tecniche e strumenti per interpretare e agire correttamente le situazioni non facili di criticità esistenziale e di disagio.
L’iniziativa nasce dal gruppo di ricerca Eidos, formato dai pedagogisti Daniele Bruzzone, Alessandra Augelli ed Elisabetta Musi, coordinato dalla Prof.ssa Vanna Iori, Ordinario di Pedagogia generale, che afferma: “Le professioni educative, sociali e sanitarie si fondano su relazioni di aiuto intessute di emozioni e sentimenti. La capacità di riconoscere i sentimenti, nominarli, educarli, coltivarli, consente di unire armonicamente il curare e l’etica del «prendersi cura», evitando il manifestarsi distorto e deleterio dell’emozionalità, sia per gli operatori sia per gli utenti”.
“Le competenze affettivo-relazionali e i vissuti emozionali, spesso ritenuti addirittura un ostacolo a una professionalità concepita sui canoni di neutralità e impersonalità, rappresentano una risorsa e un irrinunciabile strumento di lavoro- prosegue Iori -. Imparando a prendersi cura di sé, gli operatori possono infatti più efficacemente prendersi cura degli altri”.
La proposta si pone in ideale continuità col Master “Relazioni e sentimenti nelle professioni educative e di cura” e con il noto e consolidato impegno di studio e ricerca sui temi della vita emotiva che ha portato i pedagogisti di Scienze della formazione ad attivare numerose collaborazioni con soggetti pubblici e privati del territorio (tra cui il Comune, la Provincia, la Cooperativa Inacqua, l’Associazione La Ricerca, il Carcere, il Centro di servizi per il volontariato SVEP), oltre a svolgere un ruolo significativo all’interno della convenzione tra Università Cattolica e Cariparma & Piacenza – Friuladria..
Le iscrizioni per l’ammissione a questo primo ciclo di incontri terminano il 15 ottobre.
Per informazioni è possibile rivolgersi al Servizio Formazione Permanente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore tel. 0523/599194, fax 0523/599195, e-mail ser.formpermanente-pc@unicatt.it.