Il presidente Massimo Trespidi ha incontrato stamani in Provincia premio Nobel Shirin Ebadi, avvocato e pacifista iraniana.
Il 10 dicembre 2003 le fu conferito il Premio Nobel per la pace, fu la prima iraniana e la prima donna musulmana a ottenere questo riconoscimento.
Shirin Ebadi, accompagnata da Cristiano Grandi e dall’assistente e interprete, si è intrattenuta una decina di minuti nello studio di massimo trespidi. “Le esprimo una forte solidarietà, sostegno e condivisione per il grande impegno in difesa della dignità e della vita delle persone – ha detto Massimo Trespidi-. Ha tutto il nostro appoggio nella battaglia che sta conducendo con coraggio e dignità, affrontando anche grandi sacrifici e subendo, lei come la sua famiglia, restrizioni alla libertà”.
“L’Iran – ha spiegato Sharin Ebadi – sta attraversando un periodo molto brutto, ma gli Iraniani stanno ottenendo un grande appoggio dall’Italia, manifestando per le tante persone che sono state uccise nell’ultimo anno. L’Iran è il Paese dove è stato giustiziato il più alto numero di minori ed è al secondo posto, dopo la Cina, per il numero di sentenze capitali eseguite. Dopo la Rivoluzione islamica, sono state reintrodotte nel Paese pene islamiche come il taglio della mano, la lapidazione la crocifissione. Attualmente sono 15 le donne in attesa di lapidazione. Con Akmadinejad – ha proseguito Shirin Ebadi – si è fortemente rafforzato il potere dei militari e attualmente il Governo è composto da ex militari che controllano anche l’estrazione del petrolio e quindi la ricchezza del Paese, nel quale dilaga la corruzione. Nonostante la violenza del regime, però, il popolo iraniano sta lottando con grande coraggio, sfidando torture e repressioni”.
Il presidente Trespidi ha auspicato che la Comunità internazionale intervenga con maggiore convinzione nel fare rispettare le sanzioni economiche a carico dell’Iran e ha rivolto un sincero augurio a Sharin per la sua opera di ambasciatrice dei diritti del Popolo iraniano.