Ricerca dispersi, sei unità cinofile in campo, sub a “caccia” di barili di materiale inquinante e in azione per affinare le tecniche di contenimento degli sversamenti, prove mirate per fronteggiare il rischio idrogeologico. Sono 150 i volontari della protezione civile impegnati oggi a Cortemaggiore nelle prove pratiche di addestramento in vista delle emergenze, coordinati da Leonardo Dentoni. Questa mattina sul posto anche l’assessore provinciale Davide Allegri (anche componente della giunta comunale, con delega all’urbanistica), accompagnato dal consigliere provinciale Thomas Pagani. Presente anche il corpo forestale dello Stato, con il comandante Enzo Compagnin e squadra al seguito. I gruppi sono partiti di primissima mattina alla volta del centro magiostrino per predisporre uomini e mezzi alle prove simulate. Il campo base è stato installato in via Veneto.
Mentre tra il paese e la campagna le unità cinofile procedevano con la sperimentazione delle tecniche per la ricerca dei dispersi, il lago dell’azienda agricola Minardi ha ospitato la prova in acqua del circolo sommozzatori di Piacenza, da circa vent’anni componenti del coordinamento provinciale della protezione civile, che hanno recuperato un fusto di finto materiale inquinante abbandonato sul fondale.
I sub hanno messo in campo una efficace azione di squadra, che ha consentito di arrivare al risultato nello spazio di qualche decina di minuti. Due uomini dal gommone e altrettanti dalla riva dividevano lo specchio d’acqua in settori di ricerca, altri due colleghi procedevano all’immersione. “Vista la scarsa visibilità – ha spiegato Manolo Velardi, il coordinatore del gruppo – la ricerca avviene allargando le braccia e procedendo lentamente sul fondale fino a imbattersi nell’oggetto”.
Nel pomeriggio, dopo una pausa di metà giornata con pranzo in piazza, i sommozzatori, già impegnati nel febbraio scorso per contenere la discesa a valle degli idrocarburi provenienti dalla Lombarda Petroli, hanno affinato le tecniche per disporre le panne assorbenti, lunghi cilindri capaci di assorbire il carburante in galleggiamento sulle acque. “Nostro compito – ha spiegato Velardi ricordando i fatti di febbraio – era posizionare le panne trasversalmente al corso del fiume. Al primo sbarramento abbiamo lavorato poche ore dopo gli sversamenti, agendo a monte del corso d’acqua. Non è stato facile, la corrente era notevole e il rischio di rottura era sempre in agguato”. “La protezione civile si dimostra sempre pronta ad affrontare l’emergenza e ad affrontarla al meglio, grazie a un costante lavoro di esercitazione, allenamento e coordinamento. Siamo un territorio ricco di reti idriche, a cominciare dal Po e non possiamo permetterci di farci trovare impreparati in caso di pericolo. L’amministrazione di Cortemaggiore è orgogliosa di ospitare la prova pratica. Ringrazio tutti i volontari che hanno partecipato, lo specchio dell’impegno e dell’attivismo della società civile”. “I singoli gruppi del coordinamento – ha sottolineato Dentoni, guida dei volontari piacentini – fanno attività addestrativa interna con cadenza settimanale. Le prove pratiche sono in media 4 volte all’anno e dipendono anche dalle attività di emergenza”. “Il volontariato è strategico per la sicurezza dei cittadini – ha commentato il comandante Compagnin – in caso di emergenze”. In particolare il comandante ha ricordato la vasta opera di presidio e monitoraggio del territorio messa in campo dalla protezione civile in estate per prevenire gli incendi. “Nel periodo tra il primo giugno e il 30 settembre abbiamo avuto un solo incendio, a Morfasso, il 22 e 23 luglio scorsi. Si è trattato di un caso grave, ma isolato. Nel corso dell’intera estate si è fatta sentire l’efficace azione dei gruppi di volontari che hanno sorvegliato il territorio per prevenire il rischio incendi”.