Qr code e vino: etichette tecnologiche come garanzia per il consumatore

Le informazioni di un intero volume stanno tutte in un codice, il Qr code, cugino evoluto del codice a barre. L’azienda vitivinicola “La Ratta” ha applicato, prima in Emilia Romagna e terza in Italia, la tecnologia alle etichette dei vini. Basta inquadrare il codice con la fotocamera di un telefonino, su cui sia stato installato un apposito software a diffusione gratuita, e si accede direttamente alle informazioni su vitigno, provenienza e azienda. Tramite il collegamento a internet sono visionabili anche filmati delle degustazioni. A presentare la nuova sfida del “vino multimediale”, questa mattina in conferenza stampa in Provincia, il vicepresidente Maurizio Parma, l’assessore all’agricoltura Filippo Pozzi, il titolare della tenuta della Valdarda Massimo Eleuteri, affiancato da Katia Fanzini e dal tecnico informatico Pier Luca Bianchi. Nel pubblico il sommelier Fisar Matteo Cordani, protagonista del filmato a cui si accede dal Qr code, Adriano Fortinelli, responsabile dell’ufficio zona Coldiretti Valdarda, cui la tenuta è associata, e la responsabile delle relazioni esterne Elisabetta Montesissa. “Una tecnologia – ha sottolineato Parma – che la Provincia ha utilizzato un anno fa per promuovere il territorio alla Bit di Milano. Sono onorato di tenere a battesimo un’iniziativa che vede Piacenza prima in Regione”. Un primato che ha evidenziato anche l’assessore Pozzi. “E’ molto positivo che una cantina del nostro territorio sia apripista nel settore. Lo strumento del Qr code sembra avere garanzia di continuità e solidità nel tempo. Per questo mi piacerebbe diventasse più sistemico e connaturato al nostro sistema produttivo”.

Radio Sound

“Nato nel 1994 e sviluppato dalla Denso Wave – ha spiegato Bianchi – il codice può contenere molte più informazioni del ‘cugino’ a barre. Graficamente è un quadrato con 177 ‘quadratini’ per lato”.

“Per ora la tecnologia – ha spiegato Eleuteri – compare sulle etichette di Gutturnio frizzante, Ortrugo tradizionale e sul nuovo Negrer, un ortrugo con maturazione lenta sui lieviti. Abbiamo anche ‘convertito’ i nostri biglietti da visita. Non più brochure aziendali, ma tagliandi tascabili con il nostro logo e il codice, che dà accesso a un quantitativo di informazioni superiore a quelle che potrebbero essere contenute in un tomo. Una garanzia per il consumatore, ben informato sul prodotto e per chiunque fosse interessato a saperne di più sulla nostra realtà e le nostre offerte”.