Aver cura della vita emotiva. Al via i corsi all\’università di Piacenza

Imparare ad aver cura della vita emotiva: una responsabilità e un compito per chi si occupa di educazione e di cura. Per questo la Facoltà di Scienze della formazione si fa in tre accostando ai Corsi di laurea triennali e alla Laurea magistrale avviata con successo lo scorso anno, una terna di percorsi formativi rivolta principalmente agli adulti, in particolare a quanti operano nel settore sanitario e socio-educativo. “Emozioni e sentimenti nel lavoro di cura”, “Le parole che curano”, “I linguaggi dell’affettività” sono i titoli dei tre cicli di seminari attualmente in cantiere e che si realizzeranno a partire da ottobre prossimo fino a giugno 2011.

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L’iniziativa nasce dal gruppo di ricerca Eidos, formato dai pedagogisti Daniele Bruzzone, Alessandra Augelli ed Elisabetta Musi, coordinato dalla Prof.ssa Vanna Iori, Ordinario di Pedagogia generale presso l’Università Cattolica di Piacenza.

“Le professioni educative, sociali e sanitarie – spiega la Prof.ssa Iori – si fondano su relazioni di alta intensità emotiva. La capacità di riconoscere i sentimenti, nominarli, educarli, coltivarli, consente di unire armonicamente il curare e l’etica del «prendersi cura», evitando il manifestarsi distorto, e non di rado deleterio, dell’emozionalità, sia per gli operatori sia per gli utenti. Le competenze affettivo-relazionali e i vissuti emozionali, spesso ritenuti addirittura un ostacolo a una professionalità concepita sui canoni di neutralità e impersonalità, rappresentano invece una risorsa e un irrinunciabile strumento di lavoro. Imparando a prendersi cura di sé, gli operatori possono infatti più efficacemente prendersi cura degli altri”.

La proposta si pone in ideale continuità col Master “Relazioni e sentimenti nelle professioni educative e di cura”, che lo stesso gruppo di lavoro ha realizzato per tre edizioni successive negli anni scorsi. Del resto è noto e consolidato l’impegno di studio e ricerca sui temi della vita emotiva che ha portato i pedagogisti di Scienze della formazione ad attivare numerose collaborazioni con soggetti pubblici e privati del territorio (tra cui il Comune, la Provincia, la Cooperativa Inacqua, l’Associazione La ricerca, il Carcere, il Centro di servizi per il volontariato SVEP), oltre a svolgere un ruolo significativo all’interno della convenzione tra Università Cattolica e Cariparma & Piacenza – Friuladria.

La particolarità di questa nuova proposta è di confermare l’attenzione per le emozioni e i sentimenti che caratterizzano la relazione educativa e di cura sottolinenando alcune situazioni specifiche: il rapporto con le criticità esistenziali, le fragilità, il disagio; la scrittura autobiografica come strumento privilegiato di autoconoscenza e i legami affettivi nei percorsi di crescita degli adolescenti.

Il primo percorso, realizzato in collaborazione con l’Associazione Cespi (Centro Studi Professioni Sanitarie) di Torino, è finalizzato a sviluppare competenze emotive per la crescita professionale, e si rivolge in particolare ai professionisti che operano in ambito socio-sanitario. È scandito in 7 moduli – fruibili anche singolarmente – di due giorni l’uno (venerdì dalle 9 alle 17 e sabato mattina) a partire da ottobre. Gli incontri alterneranno comunicazioni frontali, da parte di docenti qualificati, a laboratori interattivi sempre condotti da esperti. Tra i numerosi temi che il percorso affronta, particolare attenzione è riservata alla comunicazione corporea, alle relazioni di cura dove è presente il rischio di un eccessivo coinvolgimento emotivo o, al contrario, di una “fuga” nell’impersonalità da parte dei professionisti della cura. Verranno quindi fornite tecniche e strumenti per interpretare e agire correttamente le situazioni non facili di criticità esistenziale e di disagio.

Il secondo ciclo di incontri intende offrire una riflessione sistematica sul valore formativo e autoformativo della scrittura autobiografica, insegnando metodi e strumenti specifici. Quattro sono in questo caso gli appuntamenti previsti, di due giornate l’uno (venerdì e sabato), anch’essi fruibili singolarmente. L’inizio è previsto a febbraio.

Infine la terza rassegna di incontri è rivolta ai giovani e a quanti si occupano di loro (educatori, insegnanti, genitori, counselor, operatori pastorali e figure impegnate negli oratori e nei centri di animazione territoriale); è articolata in 5 appuntamenti di una mattina l’uno (il sabato mattina) a partire da marzo.