Reggi: “Nuovi stadi anche a Piacenza\”

“Avviare una collaborazione per studiare, insieme, un modello di sostenibilità economica, ambientale e urbanistica che possa essere alla base della riqualificazione degli stadi italiani o della costruzione di nuovi impianti”: questo, come riferisce il sindaco di Piacenza e vicepresidente Anci con delega alle Infrastrutture, Roberto Reggi, l’obiettivo dell’incontro svoltosi a Roma tra i rappresentanti dell’associazione dei Comuni italiani e dell’Istituto per il Credito sportivo.

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Il primo cittadino porta, innanzitutto, l’esempio della sua città: “In un contesto in cui, attualmente, non ci sono le condizioni per concretizzare il progetto di un nuovo stadio di calcio, il mio impegno con Anci è quello di cercare tutte le strade percorribili, perché in accordo con il Governo e le società sportive si riesca a trovare una soluzione condivisa dai Comuni. Io stesso parto proprio dall’esperienza di Piacenza, dove – come in tante altre realtà italiane – c’è l’esigenza reale di riqualificare una struttura ormai obsoleta, ma non la possibilità oggettiva, al momento, di avviare un simile intervento”.

“Riteniamo importante – spiega Reggi – superare la prassi che oggi vede i privati rivolgersi direttamente al Credito sportivo per ottenere i fondi necessari all’edificazione delle strutture, senza interloquire con le Amministrazioni comunali. Non solo esiste un legame forte e radicato, tra ogni squadra di calcio e la sua città, che vede le istituzioni locali coinvolte per la promozione di iniziative e la responsabilità nella tutela dell’ordine e della sicurezza, ma vi sono aspetti di interesse pubblico che non possono, nella realizzazione di impianti di tale portata, essere trascurati”.

“Per ovviare al problema dei costi appare sempre più diffusa – prosegue il sindaco di Piacenza – la soluzione della delocalizzazione o dell’inserimento, all’interno dei nuovi stadi, di centri commerciali o multisale cinematografiche: realtà che, potendo già contare su una diffusione capillare nella maggior parte delle città italiane, rischiano di non portare valore aggiunto al territorio. E’ evidente che si rende necessario, per conciliare le esigenze dei soggetti privati e della collettività, un sistema che agevoli l’accesso a finanziamenti esterni, tenendo conto che questi non possono in alcun modo passare attraverso i bilanci comunali né essere legati unicamente a condizioni di eccezionalità. Da una parte – chiarisce Reggi – gli enti municipali, pur riscontrando situazioni da sanare dal punto di vista delle strutture sportive, sono vincolati dal Patto di stabilità e, nella ripartizione delle spese, a valutazioni di priorità che portano a privilegiare altri settori amministrativi, a cominciare dai servizi sociali; dall’altra, le recenti aspettative per l’assegnazione degli Europei 2016 all’Italia, naufragate nel momento in cui la scelta è ricaduta sulla vicina Francia, rendono bene l’idea di come non si possa fare affidamento solo sulla disponibilità dei fondi derivanti dall’organizzazione di grandi eventi”.

“Di qui – conclude Reggi – l’impegno di Anci a condividere, con l’Istituto per il Credito sportivo, un percorso tecnico che approfondisca la questione e porti a formalizzare proposte capaci di integrare fattibilità dei progetti, modernizzazione e sicurezza degli impianti, e ricadute positive per le comunità locali”.

A questa prima riunione interlocutoria erano presenti anche i primi cittadini di Cagliari e Portici, Emilio Floris e Vincenzo Cuomo (presidente della Commissione Sport di Anci), il vicesindaco di Brindisi Mauro D’Attis, il titolare della delega politica allo Sport Roberto Pella e Antonio Ragonesi, responsabile del settore Infrastrutture dell’associazione dei Comuni.