“Sul federalismo demaniale incombe una grossa alea, che il trasferimento dei beni ai Comuni avvenga a titolo non oneroso. Finora questa impostazione è stata mantenuta, ma il timore è che il decreto di attuazione non la confermi, in quel caso i Comuni non potranno che essere contrari”. Lo ha affermato Roberto Reggi vicepresidente Anci e sindaco di Piacenza, riferendosi all’avvio del trasferimento dei beni demaniali previsto dal decreto legislativo dello scorso 28 maggio.
Parlando durante la conferenza stampa di presentazione del fondo Anci per la valorizzazione dei portafogli immobiliari comunali, Reggi ha sottolineato che “qualora venisse data la conferma che il trasferimento dei beni demaniali sarà a titolo non oneroso, allora l’operazione di trasferimento potrà andare avanti e molti saranno i Comuni che acquisiranno beni”. “Diversamente – ha proseguito il delegato Anci alle Infrastrutture – se il provvedimento richiederà un onere patrimoniale da parte dei Comuni, allora sicuramente tutta questa operazione rischia di diventare assolutamente inutile”. L’auspicio per il vicepresidente Anci è che questa impostazione venga confermata e “che ci sia solo l’onere relativo agli affitti e a quello che incassa lo Stato per l’utilizzo di questi beni”.
In merito all’azione avviata dall’Anci per assistere i Comuni che intendono valorizzare il proprio patrimonio immobiliare, Reggi si è augurato che entro la fine dell’anno “i sindaci siano messi nelle condizioni di poter manifestare il concreto interesse nei confronti dei beni demaniali utili alla propria comunità”. In questo senso il sindaco di Piacenza ha illustrato alcuni degli strumenti messi a punto dall’associazione, a cominciare dal questionario elaborato da Anci ed Ancitel. “Il nostro obiettivo è quello di predisporci al meglio rispetto alla scadenza del 22 dicembre, quando l’Agenzia del Demanio dovrà diffondere l’elenco completo dei beni demaniali da trasferire agli enti locali”, ha concluso Reggi.