Siglato l\’accordo tra Iren, sindacati e comuni interessati

I rappresentanti delle città capofila delle società Enìa e Iride – Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Genova e Torino – società dalla cui aggregazione è nata Iren terzo gruppo italiano di servizi a controllo pubblico, e i segretari confederali delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil hanno firmato oggi nel Municipio di Reggio Emilia, città sede legale di Iren, un Protocollo d’intesa. Nel documento, che fa seguito all’incontro preparatorio fra proprietà e sindacati avvenuto lo scorso 30 aprile sempre a Reggio ed è il primo di questo tipo in Italia, si indicano le linee guida nei rapporti tra proprietà e rappresentanti dei lavoratori di Iren e il valore sociale degli obiettivi del nuovo Gruppo: controllo societario a prevalenza pubblica; radicamento e sviluppo dei servizi sul territorio; valorizzazione delle risorse umane e dell’occupazione; rispetto, in caso di appalti, delle norme nazionali in tema di legalità, sicurezza sul lavoro e tutela contrattuale; tempi del nuovo Piano industriale e istituzione di un tavolo di confronto tra le parti per sviluppare la partecipazione all’interno dell’azienda. La realizzazione del progetto di fusione crea un operatore integrato nel campo dell’energia, del gas, del teleriscaldamento, dell’acqua, dell’igiene ambientale e dei servizi ai comuni, operatore che rappresenta uno dei maggiori competitor nazionali in questi campi, avendo un valore della produzione pari a circa 4 miliardi di euro e un numero di dipendenti pari a circa 4.900 unità.

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Il Protocollo è stato presentato alla stampa dal sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, in rappresentanza dei soci pubblici capifila di Enìa e dal presidente della sesta Commissione consiliare Aziende e Società controllate e Politiche del lavoro del Comune di Genova, Alessandro Arvigo, in rappresentanza dei Comuni capifila di Iride. Per le organizzazioni sindacali, i segretari confederali Fabrizio Solari (Cgil – Politiche Reti e Terziario), Fulvio Giacomassi (Cisl – Energia e Ambiente) e Paolo Carcassi (Uil – Sviluppo sostenibile e Reti).

“Il mercato è importante, ma non è e non può essere tema esclusivo – ha detto il sindaco Delrio – Iren nasce anche per concorrere sui mercati, ma resta radicato, in linea con le vocazioni di Enìa e Iride, sul territorio mantenendo e sviluppando (sono previsti 600 milioni di investimenti): qualità e quantità dei servizi ai cittadini, fondo e tariffazione sociale per le fasce più deboli; occupazione, ricordo che la fusione non prevede esuberi, e professionalità dei dipendenti. E’ previsto inoltre che la società resti a controllo pubblico. Il Protocollo nasce dalla volontà politica secondo cui i lavoratori sono parte dell’azienda e con essi si crea da subito una relazione costruttiva. Anche per questo istituiamo di comune accordo un tavolo di confronto proprietà-sindacati, che si riunirà periodicamente, su questi temi. Non sono fatti scontati, soprattutto di questi tempi”.
Per il presidente Arvigo, “le parti sociali vengono coinvolte attraverso il Protocollo con concretezza e con un ruolo di protagonismo. Siamo consapevoli della forza e della ricchezza, prima di tutto in termini di risorse umane, delle aziende che si aggregano. I lavoratori sono aspetto fondante di Iren. Anche fra i Comuni capifila è stato raggiunto un giusto equilibrio, sottolineo ad esempio che c’è stato spazio per definire e rafforzare la clausola del 51% a controllo pubblico, un punto importante per Genova, ma anche per gli altri Comuni, come i fatti hanno dimostrato. Credo che sia il modo giusto per cominciare”.

“Il Protocollo è una scommessa – ha detto Solari di Cgil – Non va data per vinta. Va attuato. Certamente, rappresenta un modello interessante, rispetto a tanti altri in ambito nazionale. Il nuovo gruppo è una grande azienda che supera la dimensione municipale, ma mantiene i legami con i territori; punta su efficienza e qualità dei servizi, che non possono essere affidati esclusivamente a logiche di mercato; crede e investe sulle capacità di sviluppo d’impresa e sulle risorse umane”.
Per Carcassi (Uil), “si è superata la logica pura e semplice della privatizzazione e del fare dei soldi, per un modello che afferma il valore del lavoro e dei lavoratori, coniugandoli con qualità ed efficienza dei servizi. Ci pare un buon modello, potremmo dire una bandiera visto che siamo nella città natale del Primo Tricolore, da affermare anche in altre situazioni”.
“Era un nostro preciso obiettivo – ha detto Giacomassi di Cisl – raggiungere con gli azionisti la firma di un Protocollo quadro che mettesse il lavoro al centro, agli obiettivi industriali associasse contenuti come prospettive occupazionali, partecipazione, efficienza e qualità dei servizi, si esprimesse in modo chiaro sugli appalti non giocati al massimo ribasso, con le conseguenze nefaste che conosciamo. L’obiettivo è raggiunto. E’ il primo Protocollo di questo tipo in ambito nazionale. Darà risposte concrete a questo gruppo che ha davanti a sé una sfida importante, e le darà ai cittadini e ai territori”.

Nell’accordo, le parti “si impegnano per un confronto periodico sulle prospettive generali del gruppo, con cadenza annuale o su richiesta di una delle parti, convengono sull’impostazione generale e sugli obiettivi del processo di aggregazione, e di conseguenza della nuova Società e delle sue articolazioni operative”. In dettaglio, le parti concordano su questi punti:
1.I Comuni capofila delle società Iride ed Enìa, nel riconfermare la scelta del mantenimento del controllo e della gestione pubblica della nuova società, si impegnano a mantenerne almeno il 51 per cento delle azioni nel rispetto delle vigenti normative.
2.Obiettivo prioritario dell’aggregazione deve essere lo sviluppo sia degli attuali servizi sia di nuove attività e servizi che incrementino il valore della società e le ricadute economiche, sociali e occupazionali nei territori in cui opera, rendendo compatibili la crescita dell’efficienza e della efficacia rispetto alla redditività.
3.Il processo che accompagnerà la riorganizzazione societaria dovrà essere orientato alla valorizzazione delle risorse umane e professionali presenti, anche al fine di incrementare le attività della società.
Le sinergie che si creeranno nelle strutture, per effetto della fusione, non dovranno dar luogo a dichiarazioni di esubero di personale e l’integrazione non dovrà comportare trasferimenti inter-regionali di sede di lavoro del personale.
Sarà peraltro necessario accompagnare l’implementazione delle nuove strutture organizzative, con un ampio e approfondito confronto con le Rappresentanze sindacali, in modo tale da gestire al meglio modifiche organizzative che dovessero comportare variazioni di posizioni, ruoli e profili professionali.
4.Verrà istituito un tavolo congiunto di confronto fra le parti per definire e promuovere un sistema partecipativo che coinvolga i lavoratori e i sindacati nei processi di elaborazione delle decisioni e di evoluzione dell’azienda. A tal fine si costituirà tra le parti, entro sei mesi, un Comitato con il compito anche di esaminare l’evoluzione legislativa dei servizi di pubblica utilità e insediamenti produttivi del territorio.
5.Il ricorso agli appalti da parte delle società dovrà avvenire nel rispetto dei Contratti collettivi nazionali di lavoro, assicurando la congruità dei capitolati in modo da rispettare le condizioni di legalità, di tutela contrattuale e di sicurezza dei lavoratori.
6.Entro fine anno verrà predisposto e presentato il Piano industriale del gruppo, con le ricadute sulle imprese settoriali e territoriali.

Le parti convengono inoltre che gli Enti locali, “nell’esercizio del loro ruolo, dovranno perseguire:
– la qualificazione dei servizi, con obiettivi di sostenibilità e di risparmio delle risorse;
– gestioni integrate per filiera e/o per territorio (multiservizi);
– sistemi economico-tariffari tali da consentire un’adeguata redditività del capitale investito e incentivanti qualità e sicurezza del servizio, risparmio delle risorse, con una adeguata componente di tariffe sociali nei servizi non regolati da normative nazionali;
– efficaci strumenti e poteri di controllo sui Gestori, con un coinvolgimento dei diversi soggetti interessati (stakeholder);
– la definizione delle modalità di gara e dei capitolati sarà preceduta da un confronto con le Organizzazioni sindacali con lo scopo di garantire che il personale coinvolto segua il servizio e dichiarano fin d’ora la disponibilità a inserire forma di clausole sociali”.
I firmatari del Protocollo “si danno infine atto della necessità che siano definiti appositi Protocolli in sede aziendale, nel rispetto di quanto sopra concordato, regolando in particolare in tale sede relazioni industriali ed aspetti economico-normativi riguardanti il personale”.

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Le motivazioni della fusione e la filosofia del nuovo gruppo

Il Protocollo ricostruisce, in premessa, le motivazioni che stanno alla base della fusione fra Enìa ed Iride, i passaggi e le caratteristiche più salienti del Gruppo Iren.

“Negli ultimi anni – si legge nel documento – il settore delle utility è stato oggetto di rilevanti interventi normativi volti alla liberalizzazione dei mercati e alla progressiva apertura alla concorrenza, interventi che hanno concorso a determinare importanti cambiamenti nei modelli organizzativi e nelle strategie imprenditoriali e a ridefinire il ruolo degli Enti locali rispetto ai servizi pubblici locali.
In particolare,
– il ruolo degli Enti locali ha acquisito una maggiore complessità, caratterizzandosi in quello di garante, attraverso una funzione di indirizzo e controllo, dell’erogazione del servizio secondo determinati standard qualitativi e dell’accessibilità ed efficacia dello stesso nei confronti della cittadinanza e del territorio, perseguendo l’ottimizzazione dell’uso delle risorse;
– il settore delle utility si è caratterizzato per attività di concentrazione, con la riduzione del numero di soggetti industriali a vantaggio della formazione di poli interregionali, e per attività di miglioramento del posizionamento competitivo, attraverso azioni di focalizzazione ed efficientamento, nel mantenimento dei livelli di qualità e sicurezza attesi.

Nell’ambito di detto scenario, al fine sia di migliorare la qualità dei servizi resi sia di valorizzare al meglio le rispettive aziende controllate, i Comuni capofila nelle società Iride spa ed Enìa spa hanno avviato un percorso volto a cogliere le potenziali sinergie tra tali società, attraverso un progetto di integrazione industriale tra le stesse mediante la loro fusione.

Gli obiettivi che si intendono perseguire mediante tale processo di aggregazione sono rappresentati da:

1. la costruzione di un operatore competitivo nel settore energetico liberalizzato e, contestualmente, di una dimensione significativa nei servizi pubblici regolati sia a carattere settoriale, che nelle multiutility, garantendone il radicamento territoriale;
2. la realizzazione di forti sinergie industriali e di economia di scala e di scopo, ottimizzando le risorse impiegate, in modo da garantire servizi più efficienti e competitivi, sviluppando imprese di ciclo integrato nei settori idrici e dell’igiene urbana;
3. la costituzione di un nucleo che possa essere la base per ulteriori aggregazioni, ponendosi quale riferimento per altre società di gestione di servizi pubblici locali, specie se operanti nello stesso territorio o in zone limitrofe;
4. il miglioramento degli standard di qualità dei servizi resi ai cittadini, nonché un contenimento delle tariffe, conservando la vocazione a operare nei territori tradizionalmente presidiati”.

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LA STRUTTURA DI IREN

Processo di aggregazione, struttura di holding, Società di primo livello (Spl)
e Società operative territoriali (Sot)

L’aggregazione tra Iride ed Enìa prevede alcune operazioni societarie finalizzate alla realizzazione dell’integrazione dei due Gruppi. Più in particolare, i principali elementi dell’integrazione si articolano nelle seguenti operazioni:
fusione per incorporazione di Enìa spa in Iride spa, con contestuale ridenominazione della stessa in Iren spa;
trasferimento delle attività operative dei due Gruppi nella capogruppo, che si configura come holding industriale, e in società interamente controllate dalla stessa, che agiranno come capo filiera nei diversi settori di business di interesse del gruppo, come di seguito specificato.
Al fine di realizzare l’operazione di aggregazione e di consentire alla società quotata risultante dalla fusione di essere partecipata in misura proporzionale dai Comuni azionisti, in misura pari ad almeno il 51% al fine di garantire la maggioranza pubblica assoluta dell’azienda, sono stati effettuati gli interventi sul capitale e sull’assetto organizzativo dettagliatamente illustrati nelle delibere votate dai Consigli comunali coinvolti.

Per realizzare l’aggregazione e avviare il nuovo gruppo secondo quanto concordato, si prevede il trasferimento del personale, delle attività e dei beni – con efficacia contestuale alla fusione di Iride ed Enìa – presso la società quotata e le società di primo livello, che opereranno nei seguenti settori di mercato, sia direttamente sia attraverso società (Spl) da loro controllate o partecipate:
– produzione di energia elettrica e calore e trasmissione-distribuzione di energia elettrica e calore (Spl Energia); servizi tecnologici (illuminazione pubblica, semafori, impianti elettrici comunali, impianti termici comunali, ecc.) e servizi di gruppo;
– approvvigionamento e vendita gas, energia elettrica, energia termica, su intera filiera (Spl Mercato);
– gestione servizio integrato e distribuzione gas Genova (Spl Idrico e Gas);
– reti gas, sistemi informativi e telecomunicazioni e coordinamento delle Società operative territoriali (Spl Reti Gas e Coordinamento Sot);
– ambiente e energie rinnovabili non idroelettriche (Spl Ambiente).

La società quotata si configura come una holding industriale, caratterizzata da Direzioni/Staff centrali che svolgeranno funzioni di indirizzo e coordinamento e attività operative.
Le società di pzrimo livello svolgono le attività necessarie all’operatività dei business loro affidati e hanno la responsabilità economica complessiva della rappresentazione degli stessi, con un ruolo di coordinamento funzionale che riguarda, per i rispettivi settori: attività di business development (sviluppo extra-territori, gestione gare); budget e piani pluriennali; politiche tariffarie e di investimento; ricerca e innovazione; rapporti su tematiche di interesse comune con Autorità di settore; individuazione/diffusione di best practice rispetto a processi operativi, progettazione, materiali, tecnologie; standard minimi di qualità e sicurezza; standard operativi e progettuali; monitoraggio dei livelli di servizio.

Governance e Sedi

Con riferimento alla governance della società quotata derivante dalla fusione – che si attuerà secondo la disciplina di cui agli articoli 2501 e seguenti del Codice civile – la capo gruppo, come previsto nell’Accordo quadro fra le società e nello Statuto della futura società quotata:

– avrà sede legale a Reggio Emilia e sedi operative a Genova, Parma, Piacenza e Torino;
avrà un Consiglio di amministrazione composto da 13 amministratori – con una maggioranza qualificata di 10 sui temi rilevanti – di cui sette faranno capo a Fsu srl (la società interamente controllata pariteticamente dai Comuni di Genova e di Torino che attualmente detiene oltre il 51% di Iride), quattro ai Comuni soci di Enìa e due ad azionisti di minoranza;
avrà un Comitato esecutivo composto da quattro amministratori – presidente del Consiglio di amministrazione (designato dal Comune di Genova), che lo presiede, amministratore delegato (designato dal Comune di Torino), vicepresidente e direttore generale (designati dai Comuni soci di Enìa);
il Comitato, a cui il Consiglio di amministrazione delegherà per disposizione statutaria tutte le materie allo stesso non riservate per legge o per statuto, richiederà una maggioranza qualificata di tre membri sui temi rilevanti;
deterrà il 100% del capitale delle società di primo livello capo filiera, di seguito indicate.

Sempre in base all’accordo di fusione fra le società Iride ed Enìa:

le Spl Reti Gas e Coordinamento Sot – da cui saranno detenute fra l’altro le partecipazioni nelle Società operative territoriali di Parma, Piacenza e Reggio Emilia e nelle Società pluriservizi (non di servizi tecnologici) del gruppo – e Ambiente avranno sede legale rispettivamente a Reggio Emilia e Piacenza;
la Spl Energia – da cui saranno detenute fra l’altro le partecipazioni in Aes, Aem Distribuzione, Edipower, Energia Italiana e Società Servizi tecnologici (da cui saranno a sua volta detenute le partecipazioni in AemNet e SasterNet) – avrà sede legale a Torino;
le Spl Mercato – da cui saranno detenute le partecipazioni nelle società upstream della filiera commerciali (Plurigas, Olt, ecc.) e nelle società commerciali e di servizi energetici del gruppo (Enìa Energia; Sin.it., Cae) – e Idrico e Gas – da cui saranno detenute fra l’altro le partecipazioni nelle società operanti nel settore idrico del gruppo, escluse le Società operative territoriali (Sot) e in Genova, Reti Gas – avranno sede legale a Genova.