Per la vendemmia 2010, se tutto prosegue normalmente, le previsioni sono di un ottima annata con buone rese produttive e, per alcune varietà, anche superiori al 2009.
“Proprio per questo, dichiara il responsabile della Commissione Vitivinicola di Coldiretti Piacenza Achille Berte’, sarà importante mantenere una qualità elevata del prodotto. E’ pertanto opportuno, nelle realtà dove il raccolto si evidenzi più abbondante, valutare la possibilità di intervenire con diradamenti mirati nel periodo tra allegagione e invaiatura.
Siamo altresì preoccupati, continua Berte’, per alcune situazioni di mercato, che ci fanno sorgere il sospetto di una fase attendista da parte dei principali acquirenti imbottigliatori con una evidente intenzione di sfruttare, attraverso una speculazione al ribasso dei prezzi dei vini e delle uve, le eventuali eccedenze produttive. Si tratta, attualmente, di un comportamento teso ad esercitare una pressione che possiamo definire psicologica, del mercato, comprensibile, eventualmente, per i vini internazionali con un zona di produzione e di mercato che va al di la della nostra tipicità territoriale, ma non accettabile per le nostre doc più tipiche e caratteristiche. In particolar modo per Gutturnio, Ortrugo e Malvasia i fenomeni speculativi non hanno una giustificazione se tutte le fasi della filiera produttiva e commerciale sono effettuate nel rispetto reale dei disciplinari di produzione.”
“Proprio per questi prodotti, ribadisce Berte’, avvengono in alcuni casi, situazioni paradossali: “si vende di più di quel che si produce”; ossia ad andare effettivamente ad inquinare il mercato è il “vino di carta”; perché a certi soggetti, che forse nulla hanno a che fare con la serietà della filiera e con la volontà di valorizzare il nostro prodotto, interessa molto di più ciò che certifica il documento di trasporto, piuttosto che il vino ad esso corrispondente.”
Quindi nel sottolineare che ogni soggetto della filiera deve assumersi le proprie responsabilità e deve fare tutto ciò che gli compete affinchè la vitivinicoltura piacentina ottenga i meritati riconoscimenti, si informa, inoltre, che si stanno valutando iniziative economiche e commerciali per cercare di contrastare eventuali azioni speculative non ammissibili e non giustificabili.
E assolutamente indispensabile riconoscere una adeguata remunerazione delle uve per salvaguardare il giusto valore del vino.
“Contemporaneamente a queste iniziative, conclude Bertè, vogliamo sollecitare le strutture responsabili ed operanti nel settore, in primis il Consorzio Vini Doc, affinché vengano attivati tutti i meccanismi di controllo per la tutela delle nostre denominazioni.”