“Le azioni di forza che ci prepariamo ad intraprendere sono inevitabili – ha detto il presidente di Confagricoltura Piacenza Michele Lodigiani – Confagricoltura non ama gli eventi di piazza ed i sensazionalismi: le nostre imprese sono imprese vere. Siccome è in gioco la dignità e l’esistenza stessa del comparto agricolo non possiamo sottrarci al dovere di manifestare civilmente, ma duramente”. Il tavolo per l’accordo sul prezzo del latte in Lombardia è “rotto” e vede ancora la trasformazione arroccata su posizioni insostenibili, e mentre le aziende fanno quadrato perché sperano di poter smettere di produrre in perdita, ora che il mercato inizia a dare segnali di ripresa, subiscono l’ulteriore ingiustizia, sottoscritta dal Governo, della sospensione delle multe agli splafonatori. La sofferenza del comparto zootecnico, purtroppo, non è solo cronaca di questi giorni e la crisi è generalizzata a tutte le aziende agricole. “In questo scenario, nel maxiemendamento alla manovra economica – rileva Lodigiani – sono state accreditate solo le istanze illegittime di pochi produttori di latte che, violando la legge, hanno danneggiato l’intero comparto e provocato un danno economico per il paese pari a due miliardi di euro. L’emendamento, quantifica l’onere finanziario in 5 milioni di euro, cui si sommeranno con tutta probabilità le maxisanzioni che saranno comminate dall’UE all’Italia per l’infrazione delle norme comunitarie, e ciò significa addossare al resto del paese oneri impropri e dirottare risorse indispensabili per lo sviluppo del settore agricolo. Rispetto delle regole, innovazione, fondi per l’agricoltura, questo è quanto ci attendiamo per il sistema agricolo in un momento tanto grave”. Pretendiamo rispetto per un settore strategico per l’economia del Paese – fanno sapere da Confagricoltura – non vogliamo sussidi, ma le stesse forme di incentivo ottenute dalle altre Pmi. I punti chiave sono latte, fiscalizzazione, fondi per il comparto bieticolo saccarifero e fondo di solidarietà nazionale. La legge deve essere uguale per tutti e non può essere oggetto di trattativa in funzione d’appartenenze politiche ed equilibri di governo. “Nel marzo 2009 – ricorda Lodigiani – avevamo portato i nostri trattori sino ad Arcore, partendo dal presidio alle porte di Piacenza, ora torneremo sulle piazze per sostenere, ancora una volta, le ragioni della legalità e della civiltà”. Giovedì 22 luglio a Cremona si terrà la prima grande manifestazione. La tensione tra gli imprenditori agricoli onesti e rispettosi delle leggi è allo spasimo – sottolinea l’associazione degli imprenditori agricoli – e la mobilitazione lanciata da Confagricoltura è aperta a tutti quelli cui sta a cuore la sopravvivenza e il futuro dell’agricoltura italiana.