Dopo trascorsi come vice allenatore in A1 a Milano e infinite stagioni da capo allenatore delle giovanili, Enrico riparte a tempo pieno buttandosi in questa nuova avventura a Piacenza, certo della concretezza e della serietà del progetto.
Enrico, perché proprio Piacenza? Scegliere Piacenza ha significato scegliere un progetto interessante, ambizioso, visionario. Qui c’è la possibilità di tornare ad un certo livello, c’ è la possibilità di produrre un ottimo basket, che è quello che tutti ci auguriamo.
E’ importante approdare in una società che non si sente assolutamente arrivata? Direi che è fondamentale, sapere che quando si entra in campo tutti sono con te e vogliono quello che vuoi tu, cioè vincere, è il primo passo per costruire un trionfo.
Al tuo fianco avrai Paolo Piazza, un’icona ormai a Piacenza, come sono tra voi i rapporti? “La conferma di Paolo a Piacenza è stato un ulteriore motivo che mi ha spinto a venire qui, ci conosciamo da anni e sono certo che il feeling continuerà ad essere ottimo come ora.”
Porti certamente con te parecchia esperienza, quanto pensi possa servire alla causa COPRA MORPHO? “Ogni situazione va adattata al suo contesto, non è detto che ciò che è stato fatto in passato possa calzare a pennello anche nella nuova realtà, posso però dire che, lavorando mattina e pomeriggio con i ragazzi, potrò far fruttare ciò che ho imparato col tempo.”
Da ultimo, quali prospettive per Piacenza? “In serie A Dil. si vede gente tosta, la pallacanestro è di alto livello, ma obiettivamente constato che la società si sta attrezzando al meglio per affrontare questa nuova categoria, e ciò mi fa ben sperare.”