Nuove forme di lavoro occasionale, se ne è discusso oggi in Provincia

Lavoro occasionale accessorio, questo il tema analizzato questo pomeriggio nella sala consiglio della Provincia. Un incontro rivolto ai privati per spiegare quali sono le particolari modalità di prestazione lavorativa prevista dalla Legge Biagi. La sua finalità è regolamentare quei rapporti di lavoro che soddisfano esigenze occasionali a carattere saltuario con l’obiettivo di far emergere attività confinate nel lavoro nero, tutelando in tal modo lavoratori che usualmente operano senza alcuna protezione assicurativa e previdenziale.

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Nel corso dell’incontro al quale hanno preso parte il prefetto Silvana Riccio, il presidente della provincia Massimo Trespidi e l’assessore al lavoro provinciale Andrea Paparo, il direttore della direzione del lavoro Eufranio Massi e rappresentanti dell’Inps si è quindi posto l’accento sui vantaggi che tali modalità contrattuali possono avere sia per il lavoratore che può integrare le sue entrate attraverso prestazioni occasionali il cui compenso è esente da ogni imposizione fiscale e non incide sullo stato di disoccupato o inoccupato ( Il compenso dei buoni lavoro dà diritto all’accantonamento previdenziale presso l’Inps e alla copertura assicurativa presso l’Inail ed è cumulabile con i trattamenti pensionistici) sia per il datore di lavoro che può beneficiare di prestazioni nella completa legalità con copertura assicurativa Inail per eventuali incidenti senza rischiare vertenze sulla natura della prestazione e senza dover stipulare alcun tipo di contratto. In particolare Massi ha spiegato che grazie a questa modalità di prestazione lavorativa si cerca di contrastare il lavoro nero che è molto diffuso nei settori dell’agricoltura, della ristorazione e dell’edilizia. I lavoratori che sono più soggetti ad essere inquadrati dal lavoro occasionale accessorio sono infatti i pensionati, gli studenti nei periodi di vacanza, gli universitari, le casalinghe e i cassa integrati.