Trespidi in visita al territorio per i 150 anni della Provincia

Con l’estate, come già l’anno scorso, Massimo Trespidi ha ripreso a ripercorrere le strade della provincia confermandosi un Presidente  itinerante e tenendo fede ad un suo esplicito impegno, spendere i cinque ani di mandato non dietro ad una scrivania ma girando per il territorio, il suo vero ufficio. Oggi, il Presidente ha effettuato un lungo giro, che l’ha portato sulle due dighe ed in visita a strade tra le più significative realizzate dalla Provincia nel suo secolo e mezzo di vita. Il tour fa parte delle celebrazioni che l’Ente  sta organizzando per celebrare al meglio i suoi primi 150 anni (venne istituito nel 1860). La visita segue le tre che Massimo Trespidi ha già effettuato, quest’anno, al medesimo sopo: la prima, nel marzo scorso, ai maggiori ponti costruiti dalla Provincia, le successive alle scuole. A luglio, la quinta, ed ultima, ai servizi sociali più importanti che l’Ente di corso Garibaldi ha attivato nella sua storia.
Prima tappa del viaggio, la diga del Molato,  realizzata tra il 1919 ed il 1928 su finanziamento del Ministero dei Lavori pubblici. La Provincia aiutò favorendo, qui come in val d’Arda, la  costituzione del Consorzio di agricoltori che contribuirono alla realizzazione dell’opera. Ad accogliere Massimo Trespidi (accompagnato dal Capo di Gabinetto della Provincia, Domenico Bergonzi), il presidente, Fausto Zermani, e il vicedirettore, ing. Filippo Volpe, del citato Consorzio, con loro tecnici, i sindaci di Nibbiano, Alessandro Alberici (con l’assessore Giovanni Dotti), e di Pecorara, Franco Albertini, l’assessore del Comune di Caminata Giovanna Marini, l’assessore del Comune di Pianello Paolo Bensi. Trespidi ha consegnato a chi lo accoglieva una targa, con gli stemmi di Consorzio e Provincia, a ricordo dell’evento ed ha voluto ricordare il sostegno dato dalla Provincia alla costituzione del Consorzio di agricoltori che, ottant’anni fa, contribuì a realizzare l’opera. Un ringraziamento agli agricoltori anche da Zermani: è grazie al loro impegno, ha detto il Presidente del Consorzio, che la diga è stata ristrutturata., in anni recenti.
A seguire, Massimo Trespidi si è trasferito sul passo della Caldarola, strada che si può considerare l’ultimo collegamento viario aperto dall’Amministrazione provinciale nel nostro territorio. Fino agli anni ’80 del secolo scorso la provinciale, in prossimità del passo,  era poco più che una carrareccia,  percorribile con molte difficoltà. Fu sotto l’Amministrazione Tagliaferri, con Alessandro Alberici assessore ai lavori pubblici,  che la strada, in questo suo tratto in quota, venne ampliata e riqualificata. Da allora, la “Caldarola” offre a chi la percorre la possibilità di raggiungere agevolmente aree particolarmente suggestive, dal punto di vista paesaggistico, del nostro territorio e di godere, dal passo, la vista incomparabile delle due vallate. Ad attendere Massimo Trespidi sul passo c’erano il sindaco di Bobbio Marco Rossi, con il vicesindaco Michele Frassinelli e il consigliere Giovanni Mozzi, la vicesindaco di Travo Roberta Valla e il vicesindaco di Piozzano Mauro Segalini. Presente anche il sindaco di Pecorara, Franco Albertini, salito al passo dalla diga del Molato con Massimo Trespidi. In prossimità del passo Il Presidente ha consegnato agli amministratori una targa, che verrà collocata in loro e che ricorda l’impegno della Provincia, in tutta la sua storia, a riqualificare la viabilità di montagna.
A seguire, Massimo Trespidi si è spostato  in val Nure per fare tappa alla vecchia stazione ferroviaria di Biana, qui accolto dai sindaci di Ponte dell’olio, Roberto Spinola, e di Bettola, Simone Mazza. Lo scopo della visita era celebrare due opere che hanno segnato in misura molto significativa la storia della Provincia: la linea ferroviaria Piacenza – Bettola, che l’Ente realizzò nella prima metà del secolo scorso, sul tracciato di una precedente linea tranviaria, e che restò in servizio per quasi mezzo secolo (venne chiusa negli anni ’60 del ‘900) – una infrastruttura, come hanno ricordato i due sindaci, che ha lasciato un segno nella storia e nelle abitudini di vita di tutta la comunità piacentina – e la realizzazione, tra fine anni ’60 ed inizio anni ’70 del secolo scorso, del tratto di fondovalle della provinciale di val Nure da Ponte dell’Olio a Bettola, costruito sul sedime della ferrovia e che fu uno degli interventi stradali di più ampia portata realizzati dalla Provincia nel secondo dopoguerra.  La “Vecchia stazione”  è oggi un pubblico esercizio e nelle sue adiacenze Massimo Trespidi ha consegnato ai due sindaci una targa, a ricordo di due opere così significative per la storia della Provincia. La targa verrà installata lungo una massicciata dell’arteria, nelle adiacenze della vecchia stazione.
Quarta tappa del tour, la tangenziale di Lugagnano, tra le infrastrutture stradali più ambiziose ed imponenti mai realizzate dalla Provincia. Inaugurata nel maggio del 2008, l’opera è stata costruita in tre anni di lavoro, con una spesa di cinque milioni e 649 mila euro (in parte messi a disposizione da Regione e Provincia, in parte d “Buzzi Unicem” e “Fornaci danesi”).  Lunga circa un chilometro e 900 metri, la strada distoglie dal centro abitato di Lugagnano il traffico, specie quello pesante, contribuendo a migliorare la qualità ambientale nel paese e la sicurezza stradale.  Le opere d’arte principali sono il ponte sul torrente Arda, lungo 150 metri e costituito da 5 campate di 30 metri ciascuna; e il sottopasso alla strada provinciale di Bardi, della lunghezza di 17 metri. Proprio all’inizio del sottopasso Massimo Trespidi ha consegnato agli amministratori che lo hanno accolto, ovvero i sindaci di Lugagnano, Jonathan Papamarenghi, e  Castell’Arquato, Ivano Rocchetta, l’assessore del Comune di Morfasso Paolo Oddi e la consigliera del Comune di Lugagnano e della Provincia Danila Pedretti una targa, a ricordo dell’opera. La targa verrà affissa al muro del sottopasso.
Il Presidente ha concluso il suo tour alla diga di Mignano. Lo hanno accompagnato in quest’ultima tappa gli amministratori che già lo avevano accolto sulla tangenziale di Lugagnano e il vicesidnaco di Vernasca, sig. Berelli. Ad accoglierlo, alla diga, il Presidente, Fausto Zermani, e il vicedirettore, ing. Filippo Volpe, del Consorzio che gestisce l’invaso. La diga, ricordiamo,  venne costruita tra il 1926 ed il 1934. Alla sua costruzione, finanziata dal Ministero dei lavori pubblici, la Provincia contribuì, come nel caso della diga del Molato, favorendo la costituzione del Consorzio di agricoltori che molto operò per dare  realizzazione al progetto. Ai vertici del Consorzio e agli amministratori presenti il Presidente ha consegnato, anche qui, una  targa, con gli stemmi di Provincia e Consorzio.
Tra i reperti conservati negli uffici della direzione e mostrati a Massimo Trespidi c’è il telefono “anni 30” che avrebbe dovuto servire per dare l’allarme alla popolazione, in caso di incidenti alla diga. Prima Autorità da contattare, il prete di Lugagnano, che avrebbe dovuto avvertire tutte le comunità di vallata suonando le campane.

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