In merito ai danni conseguenti il taglio del platano sul Pubblico Passeggio, ci stupisce la risposta di “Geocart”, in quanto ci si sarebbe aspettati che a rispondere fossero o il Comune, che è l’Ente appaltante la manutenzione del verde, o Enia, che è l’Ente committente. Infatti è Enia e non Geocart ad avere un “contratto di servizio” con il Comune. Ma, a parte questo, gli Amici del Facsal non hanno mai obbiettato sull’abbattimento dei platani malati, ma soltanto sulla modalità utilizzata, a seguito della quale è stata distrutta la staccionata, l’aiuola, il marciapiede e parte del viale asfaltato.
Siamo sicuri che fosse inevitabile distruggere la staccionata e ridurre a colabrodo aiuola, marciapiede e parte del Pubblico Passeggio? Tutti i platani sono molto grandi, ciò significa che dobbiamo aspettarci la distruzione della città? Inoltre l’affermazione : “era necessario effettuare il minor numero di tagli perché la segatura è una delle principali fonti di trasmissione della malattia e per questo motivo si è deciso di non usare le funi”, non è basata su ciò che invece è stato fatto, poiché i tagli effettuati sono stati innumerevoli (vedi foto).
Ora, abbattere un albero distruggendo tutto ciò che vi sta attorno, è una dimostrazione di professionalità? Non importa di quanti e quali attestati Geocart sia in possesso, ciò che importa è il risultato: i giardinieri più professionali forse non sono in possesso di alcun certificato o di nessuna laurea, eppure sono dotati di grande esperienza e soprattutto di BUON SENSO. Certo, il buon senso non si compra e non si eredita, infatti rispondere che poco importa se i danni sono stati fatti, tanto paga l’assicurazione, non è certo indice di buon senso. Perché il problema, al di là di chi pagherà i danni, è di quando verranno risistemati e come. Geocart lo farà domani? Quando? E in che modo? Anche a gennaio, quando è stato distrutto il Giardino di Via S.Franca durante la potatura degli alberi, la risposta è stata: “tanto siamo assicurati”…..e i danni sono stati parzialmente risistemati 5 mesi dopo, e intanto la buca nell’asfalto del vialetto c’è ancora…. e funge da posacenere.
E di quale attestato sono forniti gli operatori addetti di Geocart che, interpellati dai cittadini li maltrattano, nonostante vengano pagati con i loro soldi?
Da ultimo segnaliamo il fatto che Enia, quando subappalta, dovrebbe accertarsi che la ditta sia in possesso dell’attrezzatura adatta ad effettuare il servizio, ed inoltre dare le disposizioni necessarie alla sua corretta realizzazione , onde evitare danni collaterali.
Ora ci aspettiamo risposte adeguate da parte di chi appalta (il Comune), e quindi è chiamato al controllo dei lavori eseguiti.