L’effetto Michael Zambelli sortisce i suoi effetti. L’aria piemontese fa evidentemente bene alla Rebecchi che sul diamante di Torino bissa la doppietta di sette giorni prima a Novara e nell’ottenere tutto ciò il contributo dell’esperto lanciatore mancino, arrivato solo il giorno prima da San Diego, è di quelli che non si possono sottacere. Finalmente la squadra di D’
Auria torna ad essere competitiva anche nella partita del pomeriggio e la testimonianza è un perentorio 6-1 che qualche ora dopo andrà accoppiarsi con lo striminzito ma sacrosanto 1-0 della sera. Juve 98 che fa quello che può con ben poco da recriminare visto il formato lusso col quale la Rebecchi si è presentata in via Passo Buole.
GARA1
REBECCHI 3-0-0-0-1-0-2-0-0 6
JUVE 98 0-0-0-0-0-0-0-1-0 1
Formazione: Riccio es (Anelli ph/ed), Marenghi A. 2b, Bittar int, Di Masi ec, Leone 3b, Gorrin ric, Maldonado ed/es, Capra 1b (Cammi S. ph/1b), Cammi A. dh (Cetti ). Lanciatori: Zambelli (rl7 bv4 bb3 k2 pgl0), Ettami (rl1 bv1 bb2 k0 pgl1), Tosi D. (rl0 bv0 bb2 k0 pgl0), Marenghi G. (rl1 bv0 bb0 k0 pgl0). All.:
D’Auria.
E’ bastato collocare un uomo d’esperienza sul monte di lancio che la stessa squadra, gli uomini di sempre apparissero letteralmente trasformati. Zambelli da un calcio al jet-lag e poco più che ventiquattr’ore dopo essere atterrato a Milano sciorina una prova superlativa. I nuovi compagni di squadra lo seguono in tutto per tutto, assecondandolo con attenzione e soprattutto sicurezza. E non guasta poi che la partenza del collega avversario Di Taddeo sia tutta da dimenticare con tre basi gratuite che poco dopo il “play-ball” regalano basi piene al Piacenza. Volata di sacrificio di Masi, altri quattro balls a Leone e per chiudere un pesante doppio di Gorrin che completa il rotondo 3-0 biancorosso già al primo attacco. Torino ci mette una pezza eliminando a casa base Leone sulla battuta interna di Maldonado. Con questo repentino vantaggio Zambelli può esordire con le spalle coperte ed in effetti l’ultimo arrivo piacentino è proprio bravo nel gestire il confronto con i battitori di casa.
Tranne che al 5° se la cava sempre affrontando mai più di quattro uomini e l’
effetto è una Juve incatenata ed un Piacenza al quale il 3-0 basta e avanza. Un’
altra spinta sull’acceleratore al 5° con la volata di sacrificio di Leone a basi piene (4-0). E’ l’ultimo inning per Di Taddeo che lascia ad Arrigoni ( solo una base gratuita) e poi a Falcone che nel momento più difficile è protetto da un doppio gioco. Ormai la Rebecchi ha le mani sul match e per D’
Auria viene il momento di dare fiducia ai rilievi cui va il compito di mettere sotto vuoto quanto di buono confezionato fino a quel punto da Zambelli. Ed Ettami all’8° e Marenghi G. al 9° non si fanno cogliere impreparati. Entra sì il punto della bandiera avversario al penultimo inning ma nella sostanza la Juve non mette paura visto che anche la difesa lavora a dovere con due doppi giochi. Unica nota stonata il secondo tentativo andato a vuoto di recuperare Daniele Tosi. Condizionato dal dolore al gomito deve alzare bandiera bianca dopo due soli battitori ed è costretto a passare la pallina da closer a Marenghi. Per lui sembra essere giunta al capolinea una stagione che in verità non è mai potuta cominciare.
GARA 2
REBECCHI 0-0-0-0-1-0-0-0-0 1
JUVE 98 0-0-0-0-0-0-0-0-0 1
Formazione: Riccio es, Marenghi A. 2b, Bittar int, Di Masi ec, Leone 3b, Gorrin ric, Maldonado ed, Cetti dh, Cammi S. 1b. Lanciatori: Avvento (rl 5 bv2
bb1 k5 pgl0), Acosta (rl4 bv1 bb0 k5 pgl0).
Anche alla sera è il monte di lancio a fare la differenza. Dopo la vittoria di Novara D’Auria conferma la fiducia ad Avvento e così una volta tanto i ruoli s’
invertono con Nibaldo Acosta a fungere da rilievo. La Juve 98 dovrà accontentarsi di tre valide in tutto non mettendo mai sotto pressione un Piacenza che deve preoccuparsi solo del vantaggio striminzito (1-0) che matura al 5° e che almeno in teoria potrebbe essere facilmente annullato dai padroni di casa. Ma tutta fila liscio. Si gioca a denti stretti, con le battute buone che si contano sulle dita di una mano. Come detto il punto decisivo a metà partita frutto del singolo di Maldonado e del puntuale doppio di Riccio. Ed un plauso particolare deve andare a quest’ultimo che pur menomato ad un polso riesce spesso ad essere decisivo per la propria squadra. Acosta sale al 6° e non deve mai preoccuparsi, nemmeno al 7°, aperto colpendo Collado. Basta l’
ordinaria amministrazione per condurre in porto una vittoria contenuta nel punteggio quanto grande per i suoi riflessi positivi in classifica. La crisi di due settimane fa sembra lontana anni luce e davvero i biancorossi non avrebbero potuto preparare meglio l’approccio all’atteso derby di sabato al De Benedetti contro Codogno. Ci sono insomma tutti i presupposti per un finale di stagione
interessante in casa biancorossa.