La lotta all’elusione e all’evasione fiscale e la tutela della legalità
rappresentano le priorità dell’attività operativa svolta dalla Guardia di
Finanza; ciò in quanto trattasi di fenomeni che ledono non solo il bilancio
dello Stato, della Regione e degli Enti Locali, sottraendo risorse da destinare
ai servizi pubblici essenziali a beneficio di tutta la collettività, ma anche quelle
imprese che, rispettando le regole, subiscono la concorrenza sleale di chi
sovverte l’etica del mercato, perché si pone al di fuori della legalità.
La prevenzione e la repressione delle violazioni tributarie, il contrasto degli
illeciti in materia di spesa pubblica, la tutela del mercato dei capitali, di beni e
servizi, nonché il concorso alla sicurezza interna ed esterna costituiscono,
infatti, presupposti indispensabili per lo sviluppo economico e sociale del
Paese.
L’attività di Polizia Economico – Finanziaria, svolta a tutela del bilancio
nazionale e comunitario, rappresenta una funzione di fondamentale
importanza all’interno della missione istituzionale affidata alla Guardia di
Finanza, specialmente nell’attuale periodo di contenimento della spesa
pubblica. Tasse ed imposte pagate dai contribuenti e quote dei finanziamenti
che l’Italia percepisce dall’Unione Europea costituiscono i principali mezzi per
garantire il funzionamento della complessa macchina statale.
In tale contesto, le Fiamme Gialle operanti in Emilia – Romagna, nei primi 5
mesi dell’anno in corso, hanno effettuato 8.730 interventi, verbalizzando
10.570 soggetti e traendo in arresto 168 persone, per varie fattispecie di
reato.
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Hanno eseguito complessivamente 2.935 verifiche e controlli constatando
materia imponibile sottratta all’imposizione diretta per oltre 1,2 miliardi di
euro e violazioni all’I.V.A. per oltre 308 milioni di euro.
Sono stati individuati 280 evasori totali (soggetti totalmente sconosciuti al
fisco) e 38 evasori paratotali (soggetti che hanno occultato integralmente
alcuni cespiti o materie imponibili, ovvero una parte rilevante – più del 50% –
dei medesimi), con un recupero di base imponibile per oltre 690 milioni di
euro e la constatazione di violazioni all’I.V.A. per oltre 178 milioni di euro.
In relazione ai reati fiscali, sono state accertate 419 violazioni che hanno
consentito di denunciare 343 persone.
In materia di obblighi strumentali (scontrini e ricevute fiscali), sono stati
eseguiti 16 mila controlli che hanno permesso di constatare 3.967 mancate
emissioni di documenti fiscali e proporre 53 chiusure di esercizi commerciali
per reiterate violazioni; 18 sono stati i provvedimenti di chiusura emessi dalla
Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate.
La lotta alle frodi nei finanziamenti per lo sviluppo è materia di grande
interesse operativo per il Corpo.
Nel periodo in esame sono stati effettuati 5 interventi in materia di frodi
comunitarie che hanno consentito di riscontrare 6 violazioni e denunciare 3
persone.
Oltre 9 milioni di euro le indebite percezioni accertate.
Per il contrasto allo sfruttamento dei lavoratori, la Guardia di Finanza è
particolarmente attenta ed attiva contro il lavoro nero, attraverso una
strategia operativa che mira a colpire tutti i diversi profili illeciti connessi
all’impiego di lavoratori non regolari. Il “lavoro nero” è un fenomeno che
genera un duplice effetto negativo: in primo luogo, per i lavoratori, che non
hanno certezze sulla stabilità del rapporto d’impiego, sulla tutela dei propri
diritti alla salute ed alla sicurezza, poi, per il Paese, perché lo sfruttamento
dei lavoratori frena la crescita dell’economia legale e favorisce la
proliferazione di forme criminali pericolose che incidono sul livello generale di
sicurezza dei cittadini.
Sono stati eseguiti 204 interventi che hanno consentito di individuare 1.034
lavoratori irregolari, di cui 596 totalmente in nero.
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La contraffazione, la pirateria intellettuale, le violazioni in materia di “made in
Italy” e sicurezza dei prodotti hanno fatto registrare, negli ultimi anni, una
crescita esponenziale.
Si tratta di fenomeni criminali che determinano gravi conseguenze sul
mercato e sui cittadini consumatori: evasione fiscale e contributiva,
riciclaggio, sfruttamento del lavoro nero, favoreggiamento e utilizzo
dell’immigrazione clandestina, rischi per la salute dei consumatori.
Sono stati eseguiti 134 interventi con la verbalizzazione di 107 soggetti, di cui
1 in arresto e 75 denunciati a piede libero, ed il sequestro di oltre 297 mila
prodotti contraffatti, rinvenuti in depositi, magazzini, negozi e abitazioni.
Il Corpo ha indirizzato, altresì, la propria attività verso la protezione e la difesa
della spesa pubblica, con particolare riferimento al comparto della spesa
sanitaria e alle prestazioni sociali agevolate, settori nei quali è stata avviata
una sistematica azione di controllo volta ad individuare e reprimere illeciti
che, comportando sprechi, cattive gestioni ed indebiti arricchimenti,
contribuiscono in maniera rilevante alla crescita di una delle più significative
voci di spesa del bilancio dello Stato.
Nello specifico sono state vagliate 415 posizioni reddituali che hanno portato
alla denuncia di 39 persone e all’accertamento di oltre 42 mila euro di
indebite percezioni.
Il traffico illegale di sostanze stupefacenti, per sua natura “transnazionale”,
consente la realizzazione di ingenti profitti e di alimentare l'”industria del
crimine”.
Il fattore economico legato al reimpiego dei capitali accumulati ed ai relativi
flussi finanziari assume, pertanto, grande rilevanza attesi i lauti margini di
profitto che conseguono da queste gravi manifestazioni criminali.
Il dispositivo di vigilanza presso gli aeroporti della regione, i controlli delle
pattuglie su strada e le articolate indagini svolte hanno portato al sequestro,
di oltre 700 chilogrammi di sostanze stupefacenti e psicotrope.
Sono stati eseguiti 238 interventi che hanno consentito di verbalizzare 338
soggetti e di denunciare 168 persone – di cui 104 in stato di arresto – e
sequestrare 6 mezzi.
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Fra le tipologie di illecito, rispetto alle quali nel 2010 si è rilevata una certa
recrudescenza, si segnalano il contrabbando e la contraffazione di sigarette.
Nella specifica attività, il Corpo ha effettuato sequestri per oltre 17 tonnellate
di tabacchi lavorati esteri destinati, per la maggior parte, al consumo
nazionale.
Le indagini hanno consentito di accertare tributi evasi per oltre 2 milioni di
euro e denunciare, alla competente A.G., 41 persone di varia nazionalità, per
violazione alla normativa sui tabacchi lavorati esteri e di trarre in arresto 9
soggetti.
I tabacchi, solitamente provenienti dall’Europa Orientale e dal Medio Oriente,
sono stati, per lo più, introdotti nel territorio nazionale con modalità
“intraispettive” – vale a dire attraverso i varchi doganali – scortati da
documentazione materialmente o ideologicamente falsa, da parte di
organizzazioni italiane e dell’est europeo, talvolta in stretta connessione tra
loro.
A rappresentare il significativo trend in aumento del contrabbando dei
tabacchi lavorati esteri è il sequestro del più ingente quantitativo di sigarette,
negli ultimi 20 anni, effettuato nel porto di Ravenna (oltre 15 tonnellate).
La merce, per un valore di oltre 3 milioni di euro, di cui circa 1,9 milioni di
euro relativi a diritti doganali evasi, era stata abilmente occultata come carico
di copertura dietro “canaline di plastica” e in “vasi di plastica”.
La componente aeronavale vigila costantemente lungo la costa e sulle
acque territoriali e internazionali, in particolare per il contrasto dei traffici
illeciti, tra i quali il favoreggiamento della immigrazione clandestina, nonché
per le esigenze del soccorso in mare.
Sono stati eseguiti 27 interventi, concernenti in particolare la disciplina della
pesca e della nautica da diporto, che hanno consentito di denunciare 16
persone
Nel settore della tutela ambientale, anche con il contributo della componente
aeronavale, sono stati eseguiti 13 interventi che hanno consentito di
verbalizzare 13 soggetti, di cui 5 denunciati a piede libero.
Sono stati sottoposti a sequestro oltre 4 mila chilogrammi di rifiuti industriali.