Qualità e sicurezza per combattere la concorrenza vitivinicola estera

Un incontro per fare il punto sulle nuove norme riguardanti i prodotti Doc e per monitorare l’evoluzione della viticoltura locale. Con questi intenti Coldiretti, ha organizzato l’appuntamento che questa mattina si è tenuto al Palazzo dell’Agricoltura, durante il quale si è cercato di capire come rilanciare i vini del nostro territorio, tenuto conto della concorrenza sempre più pressante proveniente dall’estero. “Abbiamo programmato un momento di approfondimento per  rilanciare il settore vitivinicolo ed in particolare i vini di qualità del nostro territorio, spiega il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi.”
Gli argomenti trattati saranno di estrema attualità; dopo i saluti di apertura da parte dell’assessore provinciale all’agricoltura Filippo Pozzi e del presidente del Consorzio Vini Doc Mario Chiesa, si entrerà nel vivo dei lavori con l’intervento del responsabile vitivinicolo della Confederazione Nazionale Coldiretti Domenico Bosco, che illustrerà le novità introdotte dalla recente legge 61, (ex legge 164), e le proposte dell’Organizzazione per i relativi decreti applicativi.
Seguiranno gli interventi del responsabile vitivinicolo di Coldiretti Piacenza Dario Panelli sui nuovi disciplinari dei vini doc Colli Piacentini e di Achille Berte’,  responsabile commissione vitivinicola, sulle proposte di Coldiretti in merito all’uso alternativo alla distillazione. Una disamina particolare verrà dedicata alle autorizzazioni necessarie agli scarichi delle cantine.
“Sarà un momento formativo indispensabile per i nostri imprenditori, continua il presidente Bisi; infatti il produttore di vino va comunque reso sempre più consapevole e partecipe dei sistemi di articolazione e degli strumenti di mercato, nonché di tutte le innovazioni tecniche che possano rendere il suo lavoro sempre più “snello”, meno burocratizzato ed aperto ai mercati. Per questo motivo partner del nostro convegno è il Consorzio Agrario Provinciale di Piacenza, soggetto indispensabile per la fornitura dei mezzi tecnici e per l’assistenza specializzata in vigneto. Siamo convinti che la strada per uscire dalla crisi, che ha colpito anche questo comparto, sia la qualità e la distintività, e per produrre un vino di qualità occorra partire “proprio dalla vigna”. Il nostro è un territorio estremamente vocato per la viticoltura e quindi è necessario  puntare maggiormente sui vitigni autoctoni e sui vini tipici.  Le produzioni internazionali, omologate e uguali in tutte le parti del mondo non possono costituire il biglietto da visita di un territorio con enormi potenzialità, come è quello delle nostre colline.
Ancora una volta, conclude Bisi, emerge la necessità di valorizzare le tipicità del patrimonio viticolo piacentino e la capacità di coniugare il prodotto vino con il valore aggiunto derivante dal forte legame con il territorio generando così un reale beneficio per tutta la nostra provincia.”

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