Coach Piazza è ancora stravolto, dopo l’incredibile risultato a cui ha portato la COPRA MORPHO. In due anni, due promozioni e una Coppa Italia: dalla serie C alla A dilettanti, un gradino sotto al puro professionismo. Ha portato una città ad un risultato che era stato sempre visto come una chimera. «Se ci penso, mi viene da pensare che è un’emozione incredibile, il secondo campionato che riusciamo a vincere. Due anni orsono, quando arrivai, pensare alla A dilettanti poteva sembrare una boutade e invece eccoci qui». «In questo momento – prosegue – vengono in mente i tanti sacrifici che la squadra ha compiuto, i mille problemi di una stagione logorante che però sono sempre rimasti negli spogliatoi. Penso all’infortunio di Gamba, ai due ragazzi che sono partiti dopo Natale e ancora al fatto di avere affrontato la finale senza Mario Boni». Poi la dedica. «A Gigi Stecconi – dice Piazza – che due anni fa mi volle a Piacenza per guidare questa squadra».
Piazza, da vero condottiero e, a volte, da equilibrista in questa squadra, fatta di grandi nomi e gente con esperienza e carta d’identità altisonante, ha avuto un compito strategico e fondamentale. Il tutto in mezzo ad una stagione travagliata.
<<Ad inizio stagione, dissi che quest’anno sarebbe stato ben diverso dallo scorso “anno perfetto”.La B è tutt’altra cosa, la concorrenza era ben attrezzata ed eravamo per di più una matricola, ma con un grosso potenziale e grandi ambizioni. A tutto questo si sono sommati handicap pesanti: i tre infortuni ad inizio stagione (Sacco,Gamba e Delle Donne, ndr), poi quello gravissimo a Luca Gamba e il conseguente problema di trovare un sostituto che mantenesse la stessa qualità del gruppo. Altro problema è stato il ricreare una chimica di squadra, completamente stravolta anche a causa delle partenze di Quartieri e Delle Donne>>.
Piazza esamina anche il percorso nei play off.
<<Abbiamo ottenuto un risultato incredibile, anche considerando il modo in cui questo è arrivato. Abbiamo vinto delle serie di play off, venendo fuori da situazioni difficili. Penso alla vittoria contro Corno di Rosazzo sotto di 16 punti, quella contro Varese sotto di 20 in casa e quella strepitosa in casa loro con il tiro incredibile di Claudio Sacco a pochissimo dalla sirena. Poi una serie difficilissima in semifinale contro Faenza, che sembrava una finale anticipata. E la finale senza Mario, con il bisogno di recuperare Luca Gamba in fretta e furia >>.
<<Senza Torino- conclude l’allenatore biancorosso- sarebbe stata ovviamente un’altra stagione. Loro erano un blasone, superiori a noi. Questa vittoria ha insomma un valore doppio, frutto del sudore e dell’impegno dei miei giocatori>>.
Altra domanda riguarda i lati positivi e quelli negativi di questa lunghissima stagione.
<<Il lato positivo che mi preme sottolineare, riguarda la compattezza dello spogliatoio. All’inizio di una stagione si dice sempre che “l’importante è fare gruppo”, “creare spogliatoio”.Sembrano frasi di circostanza, ma invece sono aspetti fondamentali. Siamo stati bravi a risolvere tutto guardandoci negli occhi. Nulla è uscito dagli spogliatoi, anche quando ci sono stati problemi, come capita in ogni squadra. Ha regnato la serenità, la fiducia l’un nell’altro”>>
<<Lati negativi non ne vedo, se non il rammarico per quella Coppa Italia sfuggitaci>>.
Ed ora Coach?
<<Ora ci godiamo questa impresa. Poi mi incontrerò con la società per vedere cosa fare>>.
La Piacenza del basket, ha cavalcato una stagione incredibile. E Paolo Piazza, ne è stato il suo condottiere.
Davide Rancati
Ufficio stampa COPRA MORPHO
Coach Piazza:<<Un’emozione incredibile>>. L’allenatore biancorosso e l’impresa di Piacenza.
Coach Piazza è ancora stravolto, dopo l’incredibile risultato a cui ha portato la COPRA MORPHO. In due anni, due promozioni e una Coppa Italia: dalla serie C alla A dilettanti, un gradino sotto al puro professionismo. Ha portato una città ad un risultato che era stato sempre visto come una chimera. «Se ci penso, mi viene da pensare che è un’emozione incredibile, il secondo campionato che riusciamo a vincere. Due anni orsono, quando arrivai, pensare alla A dilettanti poteva sembrare una boutade e invece eccoci qui». «In questo momento – prosegue – vengono in mente i tanti sacrifici che la squadra ha compiuto, i mille problemi di una stagione logorante che però sono sempre rimasti negli spogliatoi. Penso all’infortunio di Gamba, ai due ragazzi che sono partiti dopo Natale e ancora al fatto di avere affrontato la finale senza Mario Boni». Poi la dedica. «A Gigi Stecconi – dice Piazza – che due anni fa mi volle a Piacenza per guidare questa squadra».
Piazza, da vero condottiero e, a volte, da equilibrista in questa squadra, fatta di grandi nomi e gente con esperienza e carta d’identità altisonante, ha avuto un compito strategico e fondamentale. Il tutto in mezzo ad una stagione travagliata.
<<Ad inizio stagione, dissi che quest’anno sarebbe stato ben diverso dallo scorso “anno perfetto”.La B è tutt’altra cosa, la concorrenza era ben attrezzata ed eravamo per di più una matricola, ma con un grosso potenziale e grandi ambizioni. A tutto questo si sono sommati handicap pesanti: i tre infortuni ad inizio stagione (Sacco,Gamba e Delle Donne, ndr), poi quello gravissimo a Luca Gamba e il conseguente problema di trovare un sostituto che mantenesse la stessa qualità del gruppo. Altro problema è stato il ricreare una chimica di squadra, completamente stravolta anche a causa delle partenze di Quartieri e Delle Donne>>.
Piazza esamina anche il percorso nei play off.
<<Abbiamo ottenuto un risultato incredibile, anche considerando il modo in cui questo è arrivato. Abbiamo vinto delle serie di play off, venendo fuori da situazioni difficili. Penso alla vittoria contro Corno di Rosazzo sotto di 16 punti, quella contro Varese sotto di 20 in casa e quella strepitosa in casa loro con il tiro incredibile di Claudio Sacco a pochissimo dalla sirena. Poi una serie difficilissima in semifinale contro Faenza, che sembrava una finale anticipata. E la finale senza Mario, con il bisogno di recuperare Luca Gamba in fretta e furia >>.
<<Senza Torino- conclude l’allenatore biancorosso- sarebbe stata ovviamente un’altra stagione. Loro erano un blasone, superiori a noi. Questa vittoria ha insomma un valore doppio, frutto del sudore e dell’impegno dei miei giocatori>>.
Altra domanda riguarda i lati positivi e quelli negativi di questa lunghissima stagione.
<<Il lato positivo che mi preme sottolineare, riguarda la compattezza dello spogliatoio. All’inizio di una stagione si dice sempre che “l’importante è fare gruppo”, “creare spogliatoio”.Sembrano frasi di circostanza, ma invece sono aspetti fondamentali. Siamo stati bravi a risolvere tutto guardandoci negli occhi. Nulla è uscito dagli spogliatoi, anche quando ci sono stati problemi, come capita in ogni squadra. Ha regnato la serenità, la fiducia l’un nell’altro”>>
<<Lati negativi non ne vedo, se non il rammarico per quella Coppa Italia sfuggitaci>>.
Ed ora Coach?
<<Ora ci godiamo questa impresa. Poi mi incontrerò con la società per vedere cosa fare>>.
La Piacenza del basket, ha cavalcato una stagione incredibile. E Paolo Piazza, ne è stato il suo condottiere.