Bisi: "Garantire la stabilità dei prezzi in un mercato a domanda rigida, come quello alimentare, è un obiettivo di interesse pubblico e va sostenuto con azioni nuove""E’ necessario intervenire per contrastare le evidenti anomalie presenti sul mercato del cibo che la crisi rischia di amplificare con una forte volatilità dei prezzi provocata dalle speculazioni di mercato e calo dei consumi. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel suo intervento al Forum Internazionale di Bruxelles."Questo appuntamento e’ per noi fondamentale, ha sottolineato il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi, presente al Forum, insieme ai rappresentanti delle maggiori strutture economiche del territorio piacentino, ed assume ancora maggiore rilevanza se consideriamo la congiuntura difficile per l’Europa e per l’Italia, nonche’ per le imprese agricole che vivono anni di crisi. Garantire la stabilità dei prezzi in un mercato a domanda rigida come quello alimentare è un obiettivo di interesse pubblico che va sostenuto con l’introduzione di interventi di mercato innovativi come le assicurazioni sul reddito nell’ambito della riforma di mercato della politica agricola comune. Se l’Europa vuole mantenere un proprio potenziale produttivo, deve però porsi il problema del dumping economico, sociale, sanitario e ambientale in cui operano Paesi all’interno e fuori dall’Unione Europea. In una situazione in cui non sono proponibili gli strumenti obsoleti del passato, è necessario individuare misure per la trasparenza come l’obbligo di indicare l’origine dei prodotti agricoli impiegati negli alimenti."Le distorsioni che provocano la perdita di valore all’interno della filiera con la moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola che danneggia i consumatori ed i produttori agricoli devono essere una priorità da affrontare nella nuova politica agricola che deve sostenere il rafforzamento della posizione debole del settore primario all’interno della filiera alimentare, anche con misure che riguardano la libera concorrenza. E’ quindi necessario proporre soluzioni per una partecipazione sostanziale e non solo formale degli agricoltori alla filiera. Serve, quindi, vera aggregazione dell’offerta all’interno di filiere trasparenti, più corte e "firmate", cioè chiaramente riconoscibili da parte dei consumatori. "Su questi obiettivi e sul riconoscimento del ruolo più generale dell’agricoltura nell’"incentivare la produzione di beni pubblici" che hanno un valore per la collettività, ma che non sono remunerati adeguatamente dal mercato, ha ribadito Bisi, c’è un vasto consenso dei cittadini europei. Più di 8 cittadini europei su dieci ritengono l’agricoltura così importante da essere favorevoli ad accordare un aiuto finanziario agli agricoltori per evitare che tale attività venga abbandonata." E’ pertanto indispensabile assicurare che alla Riforma della PAC sia garantito un ammontare adeguato di risorse del bilancio comunitario e che sia mantenuta l’attuale distribuzione tra Stati membri individuando nel pagamento unico aziendale disaccoppiato, una componente di qualificazione della spesa su base ambientale, sociale e di partecipazione alle filiere.