Reggi: ?Lo Stato ci affama? E noi non paghiamo le spese per i tribunali?

"Servizi sociali, anagrafe, polizia municipale, manutenzioni strade, asili nido. Questi sono solo alcuni dei servizi che rischiano il taglio se i numeri della manovra economica del Governo rimanessero questi". E’ netto il giudizio di Roberto Reggi, vicepresidente dell’Anci e sindaco di Piacenza, al termine del direttivo dell’Anci dove si è affrontato il nodo dei tagli ai Comuni. "Sui cittadini per il 2011 – dice Reggi – ricadranno 6 miliardi di risorse in meno: 1,5 direttamente dai Comuni e 4,5 indirettamente dalla regione. Questo significa che per quanto riguarda gli asili nido, ad esempio, è troppo se riusciremo a tenere aperti quelli che abbiamo così come su anziani e disabili non riusciremo più a dare servizi nuovi e migliorare quelli ci sono".La situazione per Reggi è al limite a causa anche del "balletto di cifre" degli ultimi giorni. "Non sono più credibili – dice Reggi riferendosi al Governo – perché l’accordo chiuso sabato è stato cambiato nel lasso di tempo che è ci è servito per riunirci e dare una valutazione oggi. Cambiare le carte in tavola continuamente – rincara Reggi – è sintomo di un rapporto istituzionale scorretto". Sull’impatto che la manovra avrà sui cittadini il vicepresidente dell’Anci dice: "Se i cittadini pensano che i tagli non li riguarderanno si sbagliano. Gli spazi pubblici saranno quelli più penalizzati perché un sindaco punta sulla persona e quindi le aree ‘di tutti’ andranno verso il degrado e le cose che si vedranno subito saranno meno strisce pedonali, meno manutenzione delle strade, meno cura del verde". Auspica reazioni forti? "Io sono per cose eclatanti – ammonisce Reggi -. Se lo Stato ci tagli le risorse allora non paghiamo le spese che lo stato ci impone tipo i servizi per la manutenzione e gestione ordinaria e straordianria dei tribunali. Lo stato ci affama? Bene, noi ci rifiutiamo di pagare". Infine un’ultima considerazione sul continuo aumento delle cifre riguardanti i tagli ai Comuni. "Si è passati – ricorda Reggi – da 800 milioni a 1500 nel giro di cinque giorni. Sarebbe interessante capire a chi servivano i 700 milioni di differenza e chi ha fatto la voce grossa per ottenere questo bonus…".

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